L'ANALISI
06 Settembre 2024 - 19:20
Nicholas Esposito
CREMA - Una bellissima carriera, neanche una sconfitta a referto, 4 titoli italiani conquistati e poi l’incontro che sembra poter segnare la svolta internazionale. Il pugile cremonese Nicholas Esposito, nel settembre di un anno fa, avrebbe dovuto sfidare a Dublino, Tyron McKenna per il titolo mondiale. Ma l’incontro, salta per colpa dell’organizzazione, ad una settimana dall’evento. Mesi di preparazione e sforzi gettati al vento che per la prima volta nella sua vita, fanno cadere Nicholas in una profonda crisi. «Non sono mai andato al tappeto sul ring, ma quando è saltato l’incontro con Mckenna, ho ricevuto metaforicamente il primo colpo da ko. È stato un pesante macigno da sopportare» spiega Esposito.
Poi? «Sono entrato in una crisi profonda e ho pensato davvero di chiudere con il pugilato. Mi sono addirittura trasferito in una nuova casa, avevo bisogno di sgombrare la mente e pensare a cosa avrei dovuto fare della mia vita e della mia carriera. Poi però, un giorno sono tornato in palestra e a dicembre 2023, sono risalito sul ring a Torino per sei round. Si è trattato di un incontro ordinario, in diretta tv su Dazn, ma ero il quarto incontro sotto la main card e la cosa non mi entusiasmava per nulla. Devo dire che se non avessi avuto la spinta di mio papà e mio fratello, avrei mollato tutto. Si era spenta la fiamma, non avevo più il mordente di prima, la grinta, l’entusiasmo. Ho pensato di smettere, ma a poco a poco con l’aiuto dei miei cari, è rinata in me la voglia di combattere ancora. Ho rialzato la testa e abbiamo messo in piedi l’evento di Cremona. Al PalaCava quella sera è stato bellissimo. Era pieno di gente, di tifosi che erano venuti a sostenermi, ma paradossalmente anche quell’incontro, mi ha fatto pensare ancora una volta a se valesse la pena continuare a fare sacrifici. Raduno le forze e il mio team. Il mio vecchio procuratore mi ripropone un incontro internazionale che avrebbe dovuto essere a giugno, ma salta di nuovo. A quel punto per la prima volta in vita mia, non mi presento più in palestra. Passo un paio di mesi a divertirmi e basta. A giugno poi, torno ad allenarmi, anche se non ho prospettive. Vado in palestra per un po’ e poi parto per Creta. È lì che succede qualcosa che non mi aspetto. Mi telefona un amico che mi dice che c’è un procuratore interessato a me. Si tratta di Edoardo Germani. Non riesco a credere a quello che mi prospetta. Mollo la vecchia procura che mi aveva quasi distrutto e nasce una nuova era per me».
Ora che succede? «Il 16 novembre combatterò per un titolo Mondiale. Saremo noi la main card, l’evento più importante dell’anno. L’incontro si terrà all’Allianz Arena. L’avversario sarà Akrem Aouina. Si tratta di un tunisino di passaporto italiano, mancino. Il titolo è Wbc. Un titolo mondiale finalmente. E sarà in diretta televisiva».
La svolta che aspettava? «Sì, l’incontro della vita, quello che aspetto da sempre. Ho vinto 19 incontri su 19 da professionista, questo sarà il numero 20 e potrebbe essere il decisivo. Con una vittoria, potrebbe cambiare tutto. Guadagnerei un posto a livello mondiale, otterrei visibilità a livello internazionale, potrebbero spalancarsi per me le porte dell’Inghilterra o anche dell’America, chissà. Io sono pronto a dare tutto. Come sempre».
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