L'ANALISI
03 Ottobre 2023 - 05:48
Marta Sannito
CREMONA - È stato un evento in grande stile. Tre giorni pensati per inaugurare il Cremona Palapadel, ma anche per raccogliere fondi per la Fondazione Vialli e Mauro. Tre giorni che hanno visto una grande partecipazione a partire dal venerdì con il Freepadelday, per proseguire sabato con il torneo vip e la cena di gala e finire domenica con le finali del torneo maschile e le premiazioni. E se i fondatori del nuovo centro padel cremonese sono Antonio Cabrini e Cesare Prandelli, la regia dietro a tutto, centro ed evento inaugurale, porta la firma di Marta Sannito, moglie di Antonio, una laurea in economia e due master (di cui uno alla Bocconi), in marketing e comunicazione. È lei, abruzzese di Avezzano, ma milanese d’adozione, la vera ‘macchina da guerra’ dietro a questa neonata attività.
'Cremona per me è quasi una seconda casa, perchè lì è nato Antonio e lì vivono ancora la sua mamma e parte della sua famiglia. Non mi era ancora capitato però di lavorare a stretto contatto con la realtà cremonese e devo dire che sono stata molto stupita della calorosa accoglienza che mi hanno riservato. Proprio a livello personale, che alla fine sono una ‘straniera’ rispetto ad Antonio. Devo dire da manager ho trovato grande apertura nei miei confronti ed è stato facile raccogliere partnership per questa iniziativa. Dal conservatorio, al Comune passando per le realtà commerciali e i media. Tutti hanno accolto con entusiasmo la nostra idea di realizzare un grande evento inaugurale e quando è così, diventa più facile costruire qualcosa, anche di complesso come quello che avevamo intenzione di fare e abbiamo poi fatto'.
Lei è nata sportiva. Un passato da nazionale di atletica come mezzofondista, ma anche ormai una veterana se così si può dire, del mondo del padel.
'Decisamente e credo che sul padel scriverò un altro libro (il primo libro sul padel in Italia ‘Quel fenomeno del padel’ edito Gribaudo coautrice ndr) perché davvero ormai sta diventando un fenomeno sociale e questo è un aspetto che va esplorato. È una splendida occasione per stare insieme e costruire dei bei rapporti di amicizia. L’ho vissuto in passato e lo abbiamo vissuto anche in questi giorni a Cremona con tutti quelli che c’erano e tutti quelli che da lontano ci hanno sostenuto. Dallo staff, ai vip, istituzioni sportive e non solo che hanno aderito al nostro invito. Alcuni ormai sono diventati davvero famiglia. Molti di loro organizzano, come abbiamo organizzato noi, eventi di beneficenza a cui aderiremo con gioia e spirito di reciprocità'.
Dirige diversi centri padel nel milanese con l’azienda di cui è socia, Padel4fun, ma Cremona come si inserisce nei suoi progetti?
'Cremona è una bella sfida. Quella di cercare di costruire in provincia una cultura del padel partendo dalla formazione fino al raggiungimento di traguardi sempre più importanti per finire con lo stare bene. Lo sport è fondamentale per la vita. Ancora non esistono metodi di allenamento specifici per il padel per le diverse età e vanno creati. Inoltre vogliamo fare entrare Cremona in nuovi circuiti. Format belli che ci sono e non sono solo tradizionali. In città siamo collegati a tutti, anche alle altre strutture che hanno già iniziato a lavorare. C’è voglia di fare rete anche perché io sono responsabile del settore tecnico padel nazionale Asi (Associazioni Sportive sociali Italiane) ente di promozione legato al Coni, quindi ho la responsabilità di tutti i corsi di formazione sul tema. Non solo. Sono Co Founder di Cultura Italiae con cui abbiamo raggiunto un obiettivo storico, inserire lo sport nella Costituzione. Per questo resto disponibile a collaborare con tutti quanti'.
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