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IL PERSONAGGIO

Vela: un lupo di mare... in pianura

Beppe Lauritano appassionato e vincente, con il sogno di una grande attraversata

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

29 Settembre 2023 - 08:13

Vela: un lupo di mare... in pianura

In rosso Beppe Lauritano

CREMONA - Può sembrare strano che qualcuno nato in pianura, sulla riva di un fiume, possa sentire il richiamo dell'ebrezza che dà il navigare, ma è stato così per il cremonese Beppe Lauritano che quel richiamo lo ha sentito da ragazzino e non l'ha più abbandonato. 'La mia è una passione nata addirittura nel 1985 .Mi è sempre piaciuto andare in barca a vela e a Cremona comunque, è sempre esistito il Circolo vela al Porto canale. Questo ha dato a chi come me, aveva questa grande passione, la possibilità di fare anche attività agonistica con imbarcazioni piccole, le cosiddette derive. La svolta vera però, per me è arrivata il giorno che il papà di miei cari amici ci ha portato in crociera in barca a vela. Al mare. Da lì è partito davvero tutto per me. Ho preso la patente nautica illimitata, ho frequentato la scuola velica di Caprera, una scuola piuttosto iconica per chi ama questo sport e non ho più smesso di navigare. Ho imparato la vera cultura marinara su quell'isola. Poi certo, la scuola non basta. Bisogna andarci per mare, l’esperienza si fa navigando'.

La passione l'ha spinta poi anche verso l'agonismo.

'Sì, ho iniziato quasi subito con le regate con barche piccole prima e dal 1997, con una barca un po’ più grande, sugli 8 metri. Un First Class 8, barca monotipo con cui gareggio principalmente sul lago di Garda'.

Anche nella vela, come in tanti altri sport, il segreto è comunque il gioco di squadra.

'Assolutamente sì. Fa la differenza l’equipaggio. Sulla mia barca ci sono 5 componenti. Io sono il timoniere e ciascuno ha compiti definiti. Il mio è un' equipaggio collaudato ormai da 25 anni. Negli anni '90 ho fatto anche regate in mare con barche più piccole, da due, molto leggere e anche più 'sportive' nel senso che possono scuffiare facilmente. Diciamo che sono più "atletiche" di quelle su cui navigo oggi. La monotipo che utilizzo ora abitualmente , ha una chiglia e contrappesi tali, che riducono quasi a zero l'eventualità di scuffiare, ovvero di ribaltarsi anche se il lago di Garda, nonostante sia appunto un lago, ha un regime di venti termici molto importante, lo chiamano 'la macchina del vento', specialmente nella parte dell’alto lago. Lì si arriva anche a sfiorare i 40 nodi. Per questo è considerato una vera palestra, da cui sono usciti anche diversi campioni'.

A proposito di competizioni, lei qualche soddisfazione se l'è tolta...

'Nell’ultimo anno abbiamo fatto un terzo posto al campionato invernale a Bardolino, una competizione a livello nazionale che si tiene da tantissimi anni di ottimo livello. Faccia conto che il primo classificato (Roberto Benamati) è stato anche olimpionico. Abbiamo inoltre vinto il memorial Mazzarol a Garda a settembre e il memorial Dall’Agnola a maggio, sempre a Garda. Noi dedichiamo abbastanza tempo alla vela per prepararci, almeno una quindicina di weekend all’anno più una decina di uscite per allenamenti, ma ormai siamo super collaudati'.

E nel futuro? c'è ancora tanta vela?

'Lo spero. A breve una crociera d'ottobre con un manipolo di amici appassionati come me ; ma mi piacerebbe anche poter affrontare qualche regata lunga nel Mediterraneo. La Giraglia per esempio, una regata d'altura che va da Genova o dalla Costa Azzurra dipende, fino allo scoglio della Giraglia nell' estremo nord della Corsica. Sono due o tre giorni senza fermarsi mai. Una cosa simile l'ho fatta solo sul Garda. È la 100 miglia... Ma il mare, è il mare. Mi aspetta e prima o poi ci andrò'.

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