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SERIE A: L'INTERVISTA

Calcio. Bruno Pizzul da Udine che ama la Cremonese

Il famoso commentatore tv: «Che ricordi con Luzzara e quelle cene a Soarza. Sfato un mito, non ho mai giocato da voi, ma in grigiorosso sì... con la Cormonese»

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

30 Ottobre 2022 - 13:34

Calcio. Bruno Pizzul da Udine che ama la Cremonese

CREMONA - Bruno Pizzul è stato un grigiorosso? Wikipedia lo segnala come ex giocatore della Cremonese. Da tutta una vita questa notizia continua a girare tra conferme e smentite. E allora chiediamo proprio a lui, Bruno Pizzul, storico telecronista Rai della nazionale di calcio e nato a Udine, di dirimere la questione una volta per tutte.

Bruno, ha giocato o no nella Cremonese?
«No davvero. Anche se mi sarebbe piaciuto moltissimo... Io ho cominciato a giocare nella Cormonese, la squadra del paese friulano dove sono nato, Cormons. Oltre all’assonanza, fonetica, c’era anche un’altra coincidenza pazzesca. La maglia della Cormonese era grigiorossa. Proprio come quella della Cremo. E l’equivoco è diventato leggenda».

Bruno Pizzul ai tempi in cui calcava il terreno di gioco durante una fase della sfida tra Cormonese e Juventus

Non ha mai vestito la maglia della Cremonese, ma in un certo senso è come se lo avesse fatto, perché lei è sempre stato molto vicino a questa squadra.
«Io sono sempre stato molto vicino a Domenico Luzzara e a quella Cremonese. Quindi sarei stato orgoglioso e felice di giocare a Cremona. Non si poteva non voler bene a Luzzara ed a una squadra che è sempre stata gestita con criteri famigliari. Noi giornalisti nazionali, andavamo sempre volentieri in trasferta Cremona, perché c’era un’ospitalità straordinaria, quasi unica. Con Luzzara e la sua dirigenza, si parlava sempre poco di calcio e tanto di merende. Ricordo serate meravigliose con Mondonico e Luzzara a Soarza, in campagna. Sì, magari durante quelle cene si faceva riferimento un po’ al Torino e alla Cremonese, ma per il resto erano chiacchiere cordiali, risate, conviviali indimenticabili».

Le ha fatto piacere veder tornare la Cremonese in serie A?
«Certamente, anche se al momento non è stato un ritorno particolarmente lusinghiero. Ma non importa, ce la può ancora fare. Quella di oggi in questo senso sarà una sfida delicatissima. Per i grigiorossi, ma anche per i friulani. Dopo la partenza boom che i bianconeri hanno fatto, si è generato infatti in città a Udine e nei dintorni, un clima di aspettative enormi. E ora che la squadra è incappata in due sconfitte di fila tra coppa e campionato, un po’ di preoccupazione c’è. I tifosi dell’Udinese ricordano bene altre grandi partenze, a cui sono seguiti crolli verticali. Anche dopo che si era ottenuto il primato in classifica. Loro verranno a Cremona per mettere fine a questo spettro, per questo dico che si tratta di una sfida delicata. Lo sarà anche per Alvini. La sua posizione al di là delle frasi di circostanza sulla fiducia che la società ripone in lui, credo sia assolutamente in bilico e che la sua permanenza sulla panchina grigiorossa, passi proprio per un risultato con l’Udinese».

Bruno Pizzul a Cremona durante un evento organizzato dal giornale La Provincia

Per lei cuore diviso oggi?
«Sarò il più neutrale possibile, ma custodirò sempre ricordi indelebili della vostra città. Con Carlo Sassi venivamo molto spesso a trovare Luzzara. Scherzavamo con lui sul fatto che fosse diventato presidente per aver realizzato l’impianto elettrico dello stadio gratis. Cioè lo pagarono dandogli la squadra, che lui però prese a cuore tanto, anche per l’amore che suo figlio Attilio, poi scomparso prematuramente, aveva per questi colori. Davvero un personaggio straordinario il Menec. Forza Cremo, mettici il cuore anche per lui».

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