L'ANALISI
17 Agosto 2022 - 11:14
Ionut Radu
CREMONA - «Ogni giocatore della Cremonese come tale fa parte di una famiglia, di una società, di un gruppo. Ogni applauso e ogni critica nei confronti di un singolo sono rivolti sempre a tutta la squadra. Perché tale siamo, uniti sia in campo che fuori dal campo, nella gioia e soprattutto nelle difficoltà. L’abbiamo scritto dopo la gara: abbiamo perso da squadra, vinceremo da squadra».
La Cremonese scende in campo attraverso il proprio profilo social al fianco del portiere Ionut Radu. Il messaggio non lo cita mai direttamente, ma vista la pioggia mediatica di critiche nei confronti del portiere grigiorosso caduta dopo la gara contro la Fiorentina, le parole della società suonano come un conforto ed un incoraggiamento per l’estremo difensore romeno.
L’errore commesso negli ultimi secondi del match al Franchi, che ha regalato il successo ai viola quando la Cremonese accarezzava già il sogno di un pareggio clamoroso in dieci uomini, ha diviso la piazza italiana.
I giornali nazionali non hanno perso occasione per ricamare sul flop del portiere anche in prima pagina, mentre sui social si legge di tutto e di più.
C’è chi condanna la papera e va oltre lanciando giudizi negativi sul giocatore; ma c’è anche una frangia che si scaglia contro la gogna mediatica e si dissocia da qualsiasi attacco rivolto direttamente alla persona. Chi lo difende, pensa prima di tutto a infondere forza e coraggio a Radu e non lasciarsi scoraggiare.
I fatti sono chiari: quello commesso a Firenze non è il primo ‘infortunio’ per Radu, giunto a Cremona con la cattiva fama di aver contribuito a mandare in fumo lo scudetto dell’Inter. Quella in grigiorosso deve e vuole essere la stagione del riscatto, ma il pasticcio fiorentino ha fatto partire con il piede sbagliato l’avventura del portiere che proprio dal cremonese aveva mosso i primi passi in carriera. Per la cronaca, un rischio simile lo aveva già corso a Ferrara in Coppa Italia, ma in quell’occasione la punizione spiovente di Palumbo della Ternana era andata a sbattere contro la traversa. Domenica invece è stato lo stesso Radu a colpire il palo con il corpo nel ricadere all’indietro con la palla in mano: Fiorentina 3, Cremonese 2 e gara finita.
Fino a quel momento Radu era stato il migliore in campo, il dato statistico gli attribuiva una valutazione molto alta appena sotto quella del terzino viola Biraghi. Il peso specifico dell’infortunio finale non ha avuto ricadute sui freddi numeri statistici, ma è stato decisivo a livello di risultato e di morale.
Radu ha commesso un errore ma oggi gioca a Cremona e non all’Inter. Sono due situazioni completamente diverse e c’è una stagione intera per recuperare e crescere. I commenti negativi rischiano di corrodere l’autostima del ragazzo che ha tutta la Cremonese schierata a scudo attorno a lui, perché la società è convinta di aver messo a segno un ottimo acquisto per la categoria. Alfredo Magni, ex preparatore dei portieri sia di Cremonese che di Fiorentina, parla di «situazioni migliorabili con il lavoro».
Radu è giunto a Cremona per essere protagonista e vuole dimostrare di meritare la categoria. Lo fa sempre portando con sé il ricordo della sorella Ema, scomparsa a 14 anni quando lui ne aveva 9. E con la maglia dell’Under 21 romena aveva già messo in mostra le sue qualità di estremo difensore.
La Cremonese punta forte sul proprio portiere titolare e già dalla prossima trasferta a Roma si aspetta una gara al top. E tanti sostenitori sono con lui: tutti insieme ad inseguire la salvezza.
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