L'ANALISI
20 Febbraio 2017 - 19:15
Quella che potrebbe sembrare una leggenda è in realtà un fenomeno ordinario in Marocco, dove le capre si arrampicano sugli alberi. È opportuno precisare che per assistere a questa particolarità bisogna passare per l'autostrada che collega le città di Agadir e Essaouira. Ma com'è possibile e soprattutto perché le capre salgono sugli alberi?
La spiegazione è una sola: questi ovini amano i germogli dell'albero di Argan e sono disposti ad arrampicarsi fino ad arrivare al frutto pur di non brucare la solita erba. L'Argan (Argania Spinosa) è un albero alto fino a 10 metri e caratterizzato da un tronco nodoso e da rami spinosi che si adatta all'aridità del sud-ovest marocchino, ossia l'unica zona al mondo in cui cresce. Dalla polpa del frutto di Argan, che assomiglia all'oliva, si ricava il celeberrimo olio di Argan, noto per il suo utilizzo in campo cosmetico e culinario. L'olio alimentare, composto da acidi grassi essenziali, riduce il tasso di colesterolo nel sangue e previene l'arterosclerosi. In cucina si usa per condire il pane poiché ha un gusto pronunciato di mandorle e nocciole. Viene inoltre impiegato per preparare l'amlou, una pasta (ha l'aspetto della Nutella) a base di olio di Argan, miele e mandorle, che viene spesso consumata a colazione. Che sia in crema, gel, sapone o latte, l'olio di Argan cosmetico, ricco di antiossidanti naturali e vitamina E, nutre in profondità i capelli fragili donando brillantezza, rigenera la pelle secca restituendo tonicità e morbidezza e fortifica le unghie indebolite. L'olio di Argan, anche denominato “l'oro marocchino”, è l'olio più costoso al mondo perchè necessita di un processo di produzione notevolmente laborioso e complicato. La domanda è in crescita e l'olio di Argan è attualmente il prodotto tendenza presente in molti cosmetici sebbene si trovi in quantità insufficienti ad assicurare gli effetti benefici dell'olio. Ciò nonostante, le caprette non rappresentano affatto una minaccia per la realizzazione dell'olio di Argan. Infatti, una volta digerita la polpa del frutto, le capre espellono il nocciolo, che viene in seguito recuperato dalle donne berbere per estrarne l'olio. In aggiunta, le caprette sono una vera e propria attrazione e contribuiscono ad intrattenere i turisti.
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