L'ANALISI
29 Dicembre 2019 - 07:00
Hanno votato per il leader socialdemocratico la DC (ma ci sono state ben 150 schede bianche) il PSDI, il PSI, il PRI e il PCI i cui voti sono stati determinanti - Il PDIUM si è astenuto e PLI e MSI hanno votato ancora per i loro candidati
Giuseppe Saragat ha 66 anni. La famiglia, da cui nasce il 19 settembre 1898 a Torino appartiene all'operoso ceto medio piemontese. Il padre, Giovanni, nato in Sardegna, si era trasferito giovane a Torino, dove, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, sposa Ernestina Stratta, proveniente da una famiglia della borghesia torinese. Egli esercita la professione di avvocato, ma, come tutti i giovani colti dell'epoca, cerca un impegno al di là della sua professione, collaborando alla Stampa di Torino e pubblicando alcuni libri con lo pseudonimo di «Togaraso».
È in questo ambiente che Giuseppe Saragat compie a la sua formazione scolastica, la quale trova maggior respiro e sistematicità nel severo ambito della facoltà universitaria di scienze economiche e commerciali di Torino.
Ancora studente Saragat è già in contatto con i circoli intellettuali più vivi del vecchio Piemonte, quelli che si raccolgono attorno a Piero Gobetti e alla sua «rivoluzione liberale».
La serietà con cui aveva condotto gli studi, lo pone in condizione di mettere a frutto, subito dopo il conseguimento della laurea, la sua preparazione in un ambiente ideale per un giovane, qual'è quello dell'ufficio studi di un grande istituto bancario.
A ventiquattro anni, nel 1922, quando più acuta diventa la repressione fascista, Saragat si iscrive alla sezione socialista di Torino. All'indomani del delitto Matteotti è l’ organizzazione socialista della sua città che lo invia a Roma come delegato al congresso nazionale del partito socialista unitario.
L'aspetto giovanile del delegato Saragat, in una cornice di uomini maturi ed austeri, il suo dire incisivo e preciso, la profondità delle tesi che egli sottopone all'assemblea, gli valgono l'interessamento dei dirigenti del partito. Concluso il discorso, Saragat riceve il premio in quei momento più ambito per un esordiente dirigente socialista: le congratulazioni e l'abbraccio di Filippo Turati. «Questo — dirà più tardi Turati indicando Saragat — è un giovane di grande avvenire». Con qual congresso, Saragat inizia la sua azione di dirigente politico di primo piano del movimento socialista. Egli, infatti, viene chiamato a far parte della direzione del partito socialista unitario.
In quello stesso anno, Saragat sposa Giuseppina Bollani che sarà l'adorata e coraggiosa compagna nei movimentati e duri anni a venire.
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