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24 ottobre 1974

Rapito il figlio di Alemagna

Nuovo drammatico, sconcertante episodio di criminalità a Milano

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

24 Ottobre 2019 - 07:00

Rapito il figlio di Alemagna

Il piccolo Daniele, seconda elementare, era quasi arrivato a casa al ritorno da scuola assieme all'autista e uomo di fiducia della famiglia - Uno sconosciuto ha stordito l'accompagnatore del ragazzo e un altro bandito ha caricato di forza il piccolo che si dibatteva e urlava su una «Giulia» targata Parma - Un terzo delinquente era al volante - Tutto si è svolto in pochi attimi - La famiglia attende la telefonata degli ignobili rapitori

MILANO, 23. — Clamoroso  rapimento a Milano. Pochi minuti prima delle 13 tre banditi mascherati hanno teso un agguato sotto la sua abitazione, in via Sant'Aquilino 3 (zona San Siro), al figlioletto di Alberto Alemagna, presidente e amministratore delegato della società «Alemagna» (la nota industria dolciaria) Daniele di 7 anni, che era appena uscito da scuola: dopo aver stordito con un batuffolo di cotone imbevuto di etere il suo accompagnatore, i tre criminali hanno trascinato il piccolo su una «Giulia GT» di colore amaranto (targata Parma) e si sono quindi allontanati a tutta velocità verso la periferia. Daniele Alemagna è un bambino biondo, occhi celesti, magro, dal carattere piuttosto timido. Gli mancano 2 dentini davanti. Al momento del rapimento indossava un montgomery di colore verde. Il bambino, nipote del fondatore della società Alemagna, Gioachino, morto il 23 settembre scorso, frequentava la seconda presso la scuola elementare «Lombardo Radice» che ha sede in via Paravia 83 a circa duecento metri da Villa Alemagna. Il dirigente della Squadra Mobile dottor Pagntozzi, ha riepilogato per i giornalisti le fasi del rapimento, sulla scorta dell'unico testimone del fatto, l'autista e uomo di fiducia della famiglia Alemagna, Luigi Coletti, di 51 anni.

Coletti, come era solito fare  da tempo, ha atteso il bambino nell'atrio della scuola elementare di via Paravia, lo ha preso per una mano e, uscendo dal cancello posteriore dell'istituto, che si affaccia su via Stratico, si è avviato a piedi con lui verso la villa in via Sant'Aquilino, distante circa 200 metri dalla scuola. Proprio all'angolo, nei pressi di un lampione, Coletti ha avuto la sensazione di essere seguito; mentre girava il capo per vedere chi ci fosse dietro, è stato aggredito alle spalle da un uomo con il volto coperto da un passamontagna «verde sottobosco» il quale gli ha premuto sulla bocca un tampone intriso con ogni probabilità di etere (in terra la scientifica non ha però trovato nulla). Mentre veniva gettato a terra dallo sconosciuto, Coletti ha potuto scorgere, parcheggiata su un lato di via Strafico, proprio all'angolo con via Sant'Aquilino, una «Giulia» targata Parma con gli sportelli anteriori e posteriori destri aperti. In piedi, a viso scoperto, vicino al posto di guida c'era un uomo. Prima di cadere in uno stato confusionale. Coletti ha visto un altro uomo, anch'egli con il volto scoperto, sollevare dal suolo il piccoIo Daniele, che si dibatteva e strillava, tenendolo sotto un braccio e avviandosi verso l'auto. I tre sono quindi saliti sulla vettura che si è allontanata a forte velocità. Coletti ha fatto in tempo a leggere la targa. Lo stesso autista ha dato l'allarme, gridando a tutta voce: «Hanno preso Daniele! Correte chiamate la polizia! Hanno rapito il bambino». Le invocazioni sono state udite dalle altre persone di servizio della villa, tra cui la moglie dell'autista, che hanno dato l'allarme. Una donna ha anche segnalato l'accaduto a due giovani studenti con una «Volkswagen», ma costoro non sono riusciti ad intercettare l'auto dei rapitori. La targa (PR 182016) della vettura non risulta rubata.

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