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Visita dopo l’intervento: i mesi da sei diventano nove

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

06 Settembre 2013 - 10:38

Visita dopo l’intervento: i mesi da sei diventano nove
Vorrei far conoscere a chi di dovere un episodio che almeno si avvicina molto alla ‘malasanità’. Succintamente: il 4 dicembre 2012 sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla palpebra inferiore dell’occhio sinistro. Intervento in regime di ‘day hospital’ risoltosi nell’arco di un giorno e mezzo. Successivamente, il 19 dicembre, il 23 gennaio 2013 ed il 6 marzo 2013 sono stato sottoposto a visite di controllo da parte del chirurgo che ha eseguito l’intervento. Al termine della visita del 6 marzo, il chirurgo in questione mi ha rilasciato un certificato attestante il regolare decorso della guarigione ed ha richiesto una ulteriore visita «tra sei mesi», cioè ai primi di settembre 2013. Il 7 agosto scorso, quindi con un mese di anticipo, mi sono presentato alla divisione oculistica dell’ospedale (ufficio caposala) per avere istruzioni sulla procedura da seguire.
Sono stato invitato a recarmi al Cup per la prenotazione: al Cup mi hanno prenotato per il giorno 5 dicembre 2013, quindi con tre mesi di ritardo rispetto alla prescrizione del chirurgo operatore dell’intervento.
Alle mie rimostranze tanto al Cup quanto alla divisione oculistica mi hanno risposto picche, anzi l’infermiera (credo di poterla definire tale) che era nell’ufficio del caposala mi ha risposto in un modo che definire scortese è un eufemismo. Conclusione: attenderò pazientemente il 5 dicembre, ma non credo, anche se di scarsa importanza, che il fatto sia da ritenere una prova di efficienza del nostro sistema sanitario pubblico.
Gaetano Antonioli
(Cremona)
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