Siamo finalmente in estate e, come solito, è un pullulare di feste, manifestazioni e tutto quanto può allietare questi giorni. Tra queste, come non parlare delle varie feste della birra che nascono un po’ dappertutto. Ma al primo bicchiere della bionda, fresca e dissetante bevanda, ecco la delusione, o meglio, la seccatura: 4 euro per una media alla spina (ma ci sono feste dove la si trova anche a 5 euro o più). Lo so, ci siamo ormai abituati, ma se ci pensate bene, nemmeno il miglior vino costa così tanto. Se facciamo poi un paio di calcoli, allora ecco la ‘sorpresa’. Un fusto da 30 litri di una buona birra costa poco meno di 100 euro, praticamente 3,3 euro al litro. Se pensiamo che un bicchiere medio è 0,4 litri, il costo si aggira su 1,3 euro. Il ricarico è più del triplo. Se penso, poi, che in vacanza alle Canarie, per la stessa birra media mi chiedono 1,5 euro (costa meno della minerale), ecco che la parola ‘seccatura’ diventa un eufemismo. Ora, io non dico che non ci si debba guadagnare, ci mancherebbe. Ma non stiamo parlando di un locale, di una birreria o di un pub, con tutte le tasse e le spese connesse: stiamo parlando di una festa in mezzo a un campo, in piedi con un bicchiere di plastica in mano: la cosa è diversa. Almeno non chiamatela festa della birra, non mi sembra il caso. Stefano Dellanoce (essedi@teletu.it)