L'ANALISI
11 Novembre 2024 - 13:55
VENEZIA - «Tranqui, sono sempre qui per te», un messaggio Whatsapp con l’emoticon del cuore, accompagnato da una foto delle sorelle da piccole. È l’omaggio comparso stamani in una «storia» di Instagram da parte di Elena Cecchettin, a un anno dall’uccisione della sorella Giulia.
Un minuto di rumore alla Sapienza di Roma degli studenti di Sinistra Universitaria che hanno riempito i cortili delle facoltà di Psicologia, Lettere e Scienze politiche. «Oggi è l’anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin, un evento che ci ha scosso nel profondo e che ha acceso tutta la nostra rabbia, siamo stati marea. Eravamo ovunque e ci siamo mobilitate per dire basta alla violenza che ogni giorno viviamo sulla nostra pelle. Nonostante il grido di rabbia che si è alzato un anno fa in tutto il Paese, i casi di femminicidi non sono diminuiti. È passato un anno, eppure continuiamo morire di patriarcato: secondo l’osservatorio di Non Una Di Meno sono 104 i casi di femminicidi e violenze contro le donne e la comunità lgbtqia+. I numeri che aumentano ogni giorno di più ci ricordano che tutt'ora esiste un sistema e una classe politica che permettono che queste violenze accadano, strizzando l'occhio a chi vuole esercitare un controllo sulle nostre vite e sui nostri corpi», dicono gli studenti. «Gli spazi in cui studiamo non sono sicuri. Dopo tutto questo tempo, vogliamo liberare Sapienza dal patriarcato, dalle molestie, dal machismo. Vogliamo liberare Sapienza da chi in tutti questi anni ha proposto solo pinkwashing, senza indagare a fondo per trovare soluzioni strutturali. Per questo saremo nelle nostre aule e davanti alle nostre facoltà perché dopo un anno, dopo un altro terribile anno, dobbiamo fare rumore», aggiungono.
Un nuovo spazio verde nel centro di Vigonovo (Venezia) sarà dedicato alla «Dottoressa in Ingegneria Biomedica Giulia Cecchettin». Lo ha annunciato oggi il sindaco Luca Martello a margine dell’evento musicale in ricordo di Giulia. Anche papà Gino ha assistito per alcuni minuti all’omaggio per Giulia, organizzato dal Comune davanti alla sede municipale, nello spazio che per un mese lo scorso anno ospitò fiori, peluche, biglietti-ricordo, disegni e poesie. Protagonista è stato il «Pianista Fuori Posto» Paolo Zanarella, che ha suonato un omaggio a Giulia da parte della comunità di Vigonovo. Solo musica e niente parole. «Dopo un anno - ha commentato Martello - sicuramente questo tragico fatto ha portato nelle nostre case una consapevolezza nuova. Le nostre famiglie oggi possono cogliere segni di disagio anche negli sguardi dei nostri figli. In più abbiamo l'insegnamento di questo padre, la forza, la resilienza di papà Gino. Grazie alla Fondazione avremo la speranza di costruire qualcosa di nuovo, di concreto, di reale a cui le persone possono rivolgersi». Da questa sera il Municipio di Vigonovo sarà illuminato di rosso, e il 3 dicembre verranno esposte in Municipio le scarpette rosse in lana realizzate con i contributi di aziende, volontari e volontarie di associazioni del territorio nell’ambito del progetto realizzato con «Il Cantiere delle Donne» di Padova. Il ricavato dell’acquisto dei kit che sono serviti per la realizzazione delle scarpette e della vendita delle scarpette stesse, sarà impiegato in progetti inerenti la difesa delle donne. (ANSA).
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