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Doping: Wada, la Cannabis rimane tra le sostanze proibite

La Provincia Redazione

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23 Settembre 2022 - 20:47

Doping: Wada, la Cannabis rimane tra le sostanze proibite

Piantine di cannabis

SYDNEY - La marijuana rimarrà nell’elenco delle sostanze vietate dell’Agenzia mondiale antidoping dopo che oggi, al termine del suo Esecutivo, l'organismo ha rifiutato le richieste di modificarne lo stato. L'anno scorso la Wada era stata invitata a rimuovere la cannabis dalla sua lista dei prodotti proibiti dopo le polemiche relative al test positivo che aveva costretto la velocista statunitense ShàCarri Richardson a saltare le Olimpiadi. Il presidente di 'World Athletics', Sebastian Coe, era tra coloro che avevano chiesto la revisione dello status della marijuana come sostanza vietata. «Penso che non sia irragionevole, anzi sarebbe sensato, fare una revisione della regola», aveva detto Coe a Tokyo prima delle Olimpiadi. Ma oggi la Wada ha annunciato, al termine della riunione del suo Esecutivo, di aver deciso di mantenere il Thc, il principale componente psicoattivo della cannabis, nella sua lista dei prodotti proibiti. La Wada ha anche ribadito che affinché una sostanza sia inclusa nell’elenco dei prodotti vietati dell’agenzia, deve 'soddisfarè almeno due di tre criteri. Questi sono il voler migliorare le prestazioni, rappresentare un rischio per la salute dell’atleta e violare lo spirito dello sport. La Wada ha fatto sapere di aver consultato atleti che hanno utilizzato la cannabis nell’ambito di un’ampia indagine da parte di un team di esperti che includeva l’analisi di studi scientifici sull'argomento, al termine dei quali il gruppo di esperti di etica ha continuato a considerare l’uso di cannabis "contro lo spirito dello sport». L’agenzia ha comunque sottolineato che il Thc è stato vietato solo nelle competizioni e che la soglia per un test positivo è stata aumentata a 150 ng/ml nel 2013. Il direttore generale dell’Agenzia Olivier Niggli ha ammesso che «la questione di come affrontare il Thc non era semplice. La Wada è consapevole della diversità di opinioni e percezioni relative a questa sostanza in tutto il mondo, e all’interno di vari paesi». «Siamo consapevoli - ha aggiunto - del fatto che le poche richieste di rimozione del Thc dall’elenco dei prodotti proibiti non sono supportate dalla revisione approfondita degli esperti. E anche che le leggi di molti paesi supportano il mantenimento della cannabis nell’elenco delle sostanze proibite». (ANSA-AFP)

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