L'ANALISI
28 Luglio 2020 - 11:35
NAPOLI (28 luglio 2020) - I vicini li descrivono come «una normale coppia, tranquilla e riservata». Lui G.F. 65 anni non lavorava mentre lei, la compagna M.A.N. 59 anni era ricercatrice al Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli che ha sede a Portici, centro vesuviano dove viveva la coppia. Da quanto si apprende, il compagno negli ultimi tempi avrebbe accusato lei di aver sottovalutato l’emergenza sanitaria Covid e glielo avrebbe più volte rinfacciato. A breve sembra che la coppia avrebbe dovuto raggiungere i familiari dei lei, in un paesino in provincia di Potenza. Ieri sera quando i Carabinieri sono entrati nell’abitazione al quarto piano di via Libertà 216, hanno trovato il corpo di lei a terra, privo di vita, in un lago di sangue con la lama di un grosso coltello conficcata nell’addome. Nessun biglietto o lettera scritta che lasciasse presagire la tragedia è stato trovato nell’appartamento. Il pm della Procura di Napoli non ha disposto l’autopsia. Le salme saranno restituite ai familiari. (ANSA)
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