L'ANALISI
16 Settembre 2017 - 12:56
Nel decreto di fermo del fidanzato di Noemi, reo confesso dell'uccisione del- la ragazza, la procura dei minorenni di Lecce contesta l'omicidio premeditato, aggravato da crudeltà e futili motivi. Non un omicidio d'impeto, per gli inquirenti, ma un atto pianificato. Nella sua confessione, il ragazzo afferma di aver colpito Noemi "al collo con un coltello", poi di aver continuato a "colpirla con delle pietre", di essersi allontanato e aver gettato l'arma. Oggi, nell'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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