L'ANALISI
21 Agosto 2015 - 19:08
La Cassazione, a distanza di oltre 20 anni dai fatti, ha riconosciuto il risarcimento danni ai familiari di una donna deceduta per un carcinoma dell'utero diagnosticato tardivamente. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso dei familiari della donna, ha osservato che "l'omissione della diagnosi di un processo morboso terminale assume rilievo causale non solo in relazione alla chance di vivere per un periodo di tempo in più ma anche per la perdita da parte del paziente della chance di una migliore qualità di vita".
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