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Il volume, edito dalla Libreria Vaticana, sarà in vendita a 9,80 euro, cui va aggiunto il prezzo del giornale

Le riflessioni di Benedetto XVI

In edicola con «La Provincia» il libro-intervista curato da Seewald

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

27 Febbraio 2013 - 11:14

Le riflessioni di Benedetto XVI
«Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto ed in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi »: è una delle affermazioni fatte da papa Benedetto XVI a Peter Seewald, 59 anni, giornalista tedesco che ha collaborato con Spiegel, Stern e Suddeutsche Zeitung. La storica intervista fu pubblicata dalla Libreria Vaticana nel libro Luce del Mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi uscito nel 2010. Il volume, frutto di lunghi colloqui tra il Pontefice e il giornalista, da giovedì 28 febbraio sarà in edicola con il giornale «La Provincia» a soli 9,80 euro (cui va aggiunto il prezzo del quotodiano). Gli abbonati potranno acquistare il libro in edicola presentando la propria copia del giornale ricevuta in abbonamento.

Proprio il 28 febbraio è il giorno in cui Benedetto XVI lascerà il proprio ministero di supremo pastore della Chiesa e si ritirerà temporaneamente nella villa di Castel Gandolfo. Alla luce della storica rinuncia al Pontificato da parte di Benedetto XVI, la dichiarazione a Seewald appare oggi quanto mai profetica, ma non è certo questo l’unico motivo di interesse per il volume. In Luce del mondo, il Papa affronta temi delicati, a volte scabrosi: sono questioni aperte e cruciali che nel sottotitolo del libro richiamano l’espressione teologica «segni dei tempi». Si tratta di questioni aperte della Chiesa di oggi sia all’ interno della comunità cattolica che nel rapporto con il mondo contemporaneo.
Sono problemi che hanno inciso nel pontificato che si si sta per concludere, e che il futuro Papa dovrà affrontare nell’immediato. Benedetto XVI risponde a domande su se stesso e il proprio ministero, sull’arduo negoziato con gli eredi spirituali del vescovo scismatico Marcel Lefébvre, tra cui monsignor Richard Williamson, reso famoso da alcune dichiarazioni quasi ‘negazioniste’ della Shoah. E ancora sulle richieste di riforme nella Chiesa, sul cammino ecumenico avviato dal Concilio Vaticano II e che sembra aver subito qualche battuta d’arresto, sui rapporti con gli ebrei e i musulmani (compreso il discorso di Ratisbona), sullo scandalo della pedofilia nel clero. Questo per citare solo alcuni degli argomenti trattati. Sempre con la convinzione — riscontrata da Seewald— che «la Chiesa non deve nascondersi... la fede deve essere spiegata, perché è ragionevole».
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