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San Domenico, con i Morandi la loro tata amatissima

Marianna e Marco, figli di Gianni e Laura Efrikian, sfogliano l’album di famiglia a teatro

Greta Mariani

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redazioneweb@laprovinciacr.it

15 Novembre 2025 - 11:51

San Domenico, con i Morandi la loro tata amatissima

Marianna e Marco Morandi in una scena di ‘Benvenuti a casa Morandi’ (FotoLive/Massimo Marinoni)

CREMA - Benvenuti a casa Morandi. O sarebbe meglio dire a casa di tata Marta, la custode dei segreti e della vita di una delle famiglie più famose d’Italia, per più di cinquant’anni. Il suo ricordo (e tutti quelli dei Morandi) sono approdati ieri sera, tra realtà, affetto e ironia, sul palco del teatro San Domenico. Protagonisti, Marco e Marianna, figli del cantante Gianni Morandi e dell’attrice Laura Efrikian, che hanno esordito in mezzo al pubblico, tra chiamate non risposte ai rispettivi cellulari ed eccentrici messaggi vocali dei genitori.

Da lì e dalla necessità di svuotare la casa di tata Marta, dopo la sua scomparsa, ha preso il via la commedia brillante dei due fratelli, che hanno scelto di ricordare una persona a loro cara con uno spunto di realtà (l’aver davvero trovato nell’abitazione di tata Marta oggetti che rappresentano tutta la loro vita), ma anche con tanta allegria, spensieratezza e la gioia che ha sempre caratterizzato il rapporto con la figura che li ha cresciuti.

E così, oggetto dopo oggetto, i ricordi riaffiorano: la stanza di loro bambini ricostruita, l’orsacchiotto di Marianna, le magliettine, il trenino, la chitarra di Marco. La famiglia Morandi è stata anche la famiglia di Marta, che non ha mai avuto né marito, né figli e ha dedicato l’intera vita alla crescita di Marco e Marianna, poi a quella dei loro figli. A guidare la ricerca dei due fratelli è un sogno che Marianna ha fatto e che ha avuto per protagonista proprio Marta, che ha chiesto di cercare qualcosa in casa sua.

Ma cosa? Non è chiaro da subito, serve un vero e proprio viaggio nei ricordi e nei sentimenti. A partire dalle lettere delle fidanzate di Marco, dalle elementari fino al matrimonio. Fidanzate (come i fidanzati di Marianna) fatti puntualmente scappare da tata Marta. Tra un ritrovamento e l’altro, altri messaggi vocali. Questa volta, del fratello Pietro e dei figli di Marianna e Marco, le nuove generazioni di casa Morandi che sono alle prese con compiti e studio, per i quali necessitano dell’aiuto di mamma e papà.

Anche se non sarebbe il caso, data la bocciatura di Marco alle scuole superiori, che è costata una bella sfuriata del padre Gianni, nel suo ritratto più pignolo e integerrimo del termine. «Le cose si fanno bene o non si fanno», il motto di papà Gianni e mamma Laura, che si tratti di uno spettacolo casalingo, di un saggio di pianoforte o di qualsiasi altra situazione. Tra un racconto e l’altro, canzoni pensate direttamente per lo spettacolo o brani di Gianni, rivisitate ad hoc, per rinforzare i concetti.

La simpatia dei due fratelli ha trascinato il pubblico non solo nella storia, ma è riuscita anche a far superare con mestiere e disinvoltura un piccolo momento di impasse dovuto a un incidente col microfono di Marianna. Immersi nella scenografia che riproduce la casa di tata Marta, i fratelli hanno interagito tra loro, coi genitori e figli nelle loro eccentriche telefonate, con un bizzarro traslocatore (Marcello Sindici).

Sempre più ricordi pronti a riaffiorare, come la Divina Commedia e l’Amleto di Shakespeare raccontati dalla mamma invece delle favole. La regia di Pino Quartullo e i testi dei fratelli Morandi, dello stesso Quartullo ed Elisabetta Tulli sono stati fedeli alla storia e agli aneddoti raccontati, così come al carattere brillante che contraddistingue i protagonisti delle storie. Destini incrociati, Marianna e Marco: lei voleva essere cantante, ed è diventata attrice; lui voleva essere attore, ed è cantante.

Destini anche positivamente segnati nel solco dello spettacolo, visto il Dna di stampo artistico. Non a caso, tutti i copioni dell’Accademia di Arte Drammatica frequentata da Marianna, sono stati conservati da tata Marta, per ricordarle che i sogni sono da tenere vivi. Autobiografico anche questo, perché Benvenuti a casa Morandi è nato proprio dalla proposta di Marco a Marianna, di tornare sul palco insieme, dopo trent’anni di stop dell’attrice, per dedicarsi alla famiglia. Solo Marco e Marianna, due fratelli come tanti, con affetti e storie, che di cognome facciano Morandi o no.

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