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“Specchio Riflesso”, riparte l'avventura del Fatf

La 28ª edizione ripercorrerà alcune delle tappe note, ma con alcuni nuovi spunti ed alcune nuove emozioni, per scoprire il nostro valore aggiunto riflettendoci negli altri e creare un meraviglioso insieme

La Provincia Redazione

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20 Ottobre 2025 - 17:54

“Specchio Riflesso”, riparte l'avventura del Fatf

CREMA - Un nuovo autunno, tempo di ripartenze e di nuovi avvii. E come da tradizione, riparte anche l’avventura del Franco Agostino Teatro Festival. Un’avventura che come sempre vuole guardare avanti, crescere, sperimentare, ma senza mai dimenticare la strada che ha fatto, il percorso che l’ha portata fino a qui e soprattutto senza perdere la propria cifra caratteristica e la propria identità.

Potremmo in qualche modo riassumere così il tema che quest’anno il Comitato Scientifico ha voluto dare all’edizione numero 28: “Specchio Riflesso”, questo il titolo, vuole portare i bambini e i ragazzi che percorreranno questa strada con il Fatf proprio qui.

Quante volte abbiamo intrecciato le dita e, allungando le braccia, abbiamo rivolto i palmi delle mani verso il nostro interlocutore urlando “Specchio riflesso!”, ma dietro a queste parole così note ai nostri bambini emerge una verità educativa e sociale che fa parte del nostro e del loro quotidiano. Ogni sensazione che viviamo, ogni emozione, ogni sentimento partono dal nostro io, ma sono fatte per riflettersi all’esterno, nei rapporti con la nostra famiglia, in classe, con gli amici.

Ogni nostro movimento è fatto per farci interagire con gli altri, per fare in modo che ci possiamo specchiare negli altri e per fare in modo che lo specchio restituisca un valore aggiunto, una possibilità di crescita e di evoluzione nel momento stesso in cui entriamo in contatto con la realtà esterna.

Lo specchio supera la dimensione della solitudine e dell’isolamento, per farci essere insieme, in uno scambio continuo con chi ci circonda, con i nostri amici, ma anche con chi ci sembra più lontano e diverso. Un “altro” attraverso il quale possiamo rifletterci e riflettere. Il logo che accompagnerà questa edizione è stato disegnato e regalato al Festival da Marco Meroni, a cui va un sentito ringraziamento per aver saputo semplificare e sintetizzare un tema delicato e sfaccettato.

La ventottesima edizione ripercorrerà alcune delle tappe ormai conosciute e note, ma con alcuni nuovi spunti ed alcune nuove emozioni. Il Concorso di Scrittura Creativa che ogni anno raccoglie i racconti di parecchie decine di ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori quest’anno sarà dedicato al ricordo di Mara Zanotti, una grande giornalista, una donna sensibile, una penna gentile e un’amica del Festival da sempre.

Il Concorso di Scrittura, che lei ha sempre seguito, sarà un modo autentico, semplice ma sincero di far gustare ai ragazzi il bello della scrittura nella sua memoria. Il Fatf non si fermerà a Crema, ma riprende il Festival nella sede Novarese con una tappa il 15 e 16 aprile al Teatro Silvio Pellico di Trecate. Tra le note di cambiamento troveremo anche un sito internet tutto nuovo grazie alla sinergia e alla collaborazione di Maria Chiara Pezzotti e di Davide Migone.

Ma accanto alle novità, ci saranno anche alcune piacevoli conferme: eventi che vincono non si cambiano e il Fatf avvierà la sua edizione come di consueto con uno spettacolo dedicato ai più piccoli e alla magia di Santa Lucia. Nello specifico quest’anno si tratterà dello spettacolo “Girasogno” di Teatroallosso che andrà in scena la mattina del 10 Dicembre in Piazza Duomo a Crema. Un paniere caldo carico di energia e di pensieri, di progetti e di idee che stanno per sbocciare all’interno di una nuova edizione che si preannuncia luccicante.

IL LOGO

Lo “specchio” ci immerge in una grande ricchezza di significati espliciti e impliciti. Proporlo come “riflesso” è un invito stimolante all’introspezione. Si vuole superare il semplice luogo comune dello specchio come indice di vanità. Celebrato dal mito di Narciso.

In questo particolare periodo storico, condizionato prepotentemente dalla tecnologia, sempre più sofisticata, indirizzata all’Intelligenza Artificiale, è illuminante porre una riflessione sul sé stessi. Sulla verità dell’io: ricercare un proprio profilo da opporre a stereotipi generici elaborati da algoritmi. C’è anche un contenuto di sobria filosofia: viene in mente l’iscrizione “γνῶθι σεαυτόν” (gnothi seautón), “conosci te stesso”, incisa sul tempio di Apollo a Delfi, il concetto riproposto alla base del pensiero di Socrate.

L’iniziativa del Franco Agostino Teatro Festival è una esortazione ad esplorare, a conoscere la propria interiorità, l’anima profonda, le pulsioni da dominare, le forza e le debolezze dell’essere umano; i desideri, le vie e le capacità per realizzarli. Un grande viaggio che offre lo straordinario mondo dell’immaginazione. Della sensibilità che attraversa i sentimenti, i segni distintivi di ogni personalitàSpecchio Riflesso è un invito a un semplice percorso per intuire e continuare a scoprire nel tempo le molte sfumature di quello che si è.

IL VISUAL

Il brief ha ispirato il visual che vuole essere, con evidente versatilità, lo stimolo intellettuale del percorso utile all’obiettivo dell’evento. La scelta creativa dell’elemento Lego è motivata dal perché lo stesso manichino giallo identifica chiunque di noi. Con la semplicità che ci fa tutti uguali, pur nella infinita diversità. Una complessità che lascia grande spazio all’elaborazione dialettica.

Lo specchio del soggetto non propone il riflesso ma il doppio del sé, gioca il reale col virtuale, il sogno e l’illusoria interazione con la realtà. Contiene il libero arbitrio, la preziosa libertà della ricerca ideale e la capacità di potersi riconoscere come un pezzo assolutamente unico nell’universo.

Si è veramente soddisfatti se si è motivati da un irrazionale e irriducibile ottimismo e amore per la vita. Se non si mortificano ma si portano in superficie, come una Venere nascente e si mettono in primo piano i neuroni specchio, quelli dell’empatia, della stretta di mano, dell’abbraccioSpecchio Riflesso è la proposta di mettere a nudo l’anima, sfiorare l’orgoglio di chi vuole essere un Empathy Activator, un naturale creatore e diffusore di buonumore e benessere. Essere una risorsa contagiosa alla corruzione del sorriso.

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