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DANZA

Ballare Calvino nelle sale dei musei

L’11 e il 12 ottobre le ragazze del Laboratorio di Bufano e Servalli rileggono la Trilogia

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

27 Settembre 2025 - 08:27

Ballare Calvino nelle sale dei musei

Le prove della performance di danza del Laboratorio dedicata alla Trilogia degli Antenati di Italo Calvino

CREMONA - Arrivano di corsa dopo la scuola, provano, si confrontano e si mettono in gioco e poi tornano a casa a studiare e a fare i compiti: anche solo per l’impegno che ci mettono, le ragazze del Labodanza di Marianna Bufano e Chiara Servalli sono da applausi. Le giovanissime ballerine - hanno tra i 12 e i 14 anni - saranno le protagoniste di una performance un po’ folle che unisce arte, danza e lettura, invadendo gli spazi museali di palazzo Affaitati. Tutto questo nel nome di Italo Calvino e della sua Trilogia degli Antenati (Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente), su cui Il Laboratorio ha già lavorato nei mesi scorsi per la rassegna CremonaDanza del Ponchielli.

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La sfida degli spazi museali

Ora, la vera scommessa sono gli spazi e l’interazione con il pubblico. La Trilogia andrà in scena l’11 ottobre (10.30 e 14.30) e il 12 ottobre (10.30) nell’ambito di Fa.Mu., Giornata nazionale delle famiglie al museo. Il 14, invece, la performance sarà presentata ad alcune classi di prima e seconda superiore che stanno lavorando su Calvino e sarà curioso vedere come ragazze e ragazzi, probabilmente lontani dal linguaggio espressivo della danza, percepiranno la lettura coreografica della Trilogia.

Un progetto condiviso

Il progetto - chiamiamolo pure la scommessa - nasce da un’idea della stessa Bufano, di Silvia Camisaschi (Piccola biblioteca di Storia naturale) e Laura Maiavacca (Servizi educativi de Comune) e viene ora portata avanti dall’assessorato alla Cultura guidato da Rodolfo Bona.

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Perché Calvino?

Il precedente è lo spettacolo che Il Laboratorio ha presentato al Ponchielli che per l’edizione 2025 di CremonaDanza aveva dato come tema gli Anniversari e di Calvino (1923 - 1985) ricorrono i quarant’anni dalla morte. Ma soprattutto Calvino - e in particolare con la Trilogia degli Antenati - si concentra sul tema dell’identità. E chi meglio di un adolescente può comprendere e fare propria una riflessione sull’io, sul cambiamento, sulla ricerca di un posto nel mondo?

Le parole di Calvino

«Raccolgo in questo volume tre storie che ho scritto nel decennio ’50-’60 e che hanno in comune il fatto di essere inverosimili e di svolgersi in epoche lontane e in paesi immaginari - aveva scritto Calvino -. Ho voluto farne una trilogia d’esperienze sul come realizzarsi esseri umani: nel Cavaliere inesistente la conquista dell’essere, nel Visconte dimezzato l’aspirazione a una completezza al di là delle mutilazioni imposte dalla società, nel Barone rampante una via verso una completezza non individualistica da raggiungere attraverso la fedeltà a un’autodeterminazione individuale: tre gradi d’approccio alla libertà. E nello stesso tempo ho voluto che fossero tre storie, come si dice, ‘aperte’, che innanzi tutto stiano in piedi come storie, per la logica del succedersi delle loro immagini, ma che comincino la loro vera vita nell’imprevedibile gioco d’interrogazioni e risposte suscitate nel lettore. Vorrei che potessero essere guardate come un albero genealogico degli antenati dell’uomo contemporaneo, in cui ogni volto cela qualche tratto delle persone che ci sono intorno, di voi, di me stesso».

I musei come palcoscenico

Ed ecco quindi che i musei coinvolti, compreso il giardino delle magnolie, si rivelano il luogo ideale per questa ricerca sul sé che sta per affrontare l’età adulta. L’istituzione che ha il compito di tutelare e conservare la nostra storia raccontata attraverso l’arte (la pinacoteca) e di aiutarci a conoscere e rispettare l’ambiente che ci circonda (Storia naturale) si trasforma in palcoscenico, ospita il linguaggio senza tempo della danza. Si conferma ‘casa’ - ed è questo il suo ruolo pubblico -, ovvero il luogo in cui rifugiarsi e da cui spiccare il volo.

Una performance diffusa

Le danzatrici e gli spettatori si confronteranno tra loro e con lo spazio che li accoglie: uno spazio di bellezza, che sarà trattato con il rispetto che merita. Sarà una performance diffusa, che scivolerà tra le sale della pinacoteca Ala Ponzone, passando dalla sala San Domenico fino a sfiorare il San Francesco di Caravaggio e approdando nella sala Manfredini. Ci sarà un passaggio nella sala Rossa di Storia naturale e una danza attorno alle magnolie del cortile. «Balla, balla. Altrimenti siamo perduti», diceva Pina Bausch: perché con la danza si affronta la vita.

Info e prenotazioni

Gli spettacoli sono gratuiti con prenotazione obbligatoria; informazioni: info@labodanza.it

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