Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA PROSA. L'INTERVISTA

‘Mare fuori il musical’ al Ponchielli

Stasera (ore 20.30). Andrea Sannino: «Non una fiction, ma uno spaccato di realtà»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

08 Gennaio 2025 - 09:15

 ‘Mare fuori il musical’ al Ponchielli

CREMONA - Alla vigilia della quinta serie di Mare fuori, i ragazzi del penitenziario minorile Nisida arrivano in teatro con un musical ispirato alla fiction, ideata da Cristina Farina. L’appuntamento è per questa sera (ore 20.30) al Ponchielli. La regia è di Alessandro Siani, testi di Cristina Farina, Maurizio Careddu e dello stesso Siani, la direzione musicale e arrangiamenti di Adriano Pennino, coreografie Marcello e Mommo Sacchetta. Le scenografie sono di Roberto Crea, i costumi di Eleonora Rella.

E per capire come ‘Mare fuori il musical’ voglia essere una sintesi del messaggio che porta avanti la fiction, Siani scrive: «La versione teatrale sicuramente aveva bisogno di non perdere dei temi fondamentali: le motivazioni che hanno portato in carcere i ragazzi, la famiglia distrutta nei suoi valori primordiali, la lotta fra bande, la delinquenza beffarda che trascina una persona non ‘adulta’ a fare determinate scelte. Si tratta di riflettere su una sorta di gioventù bruciata, figlia di un destino amaro e inaccettabile».

A raccontare come dallo schermo e da quattro serie si può arrivare al palcoscenico è Andrea Sannino (nella foto) cantante napoletano, balzato agli onori delle cronache per la canzone Abbracciame che interpreta il ruolo di Beppe, l’educatore. 

sannino


«Ripercorrere tutte le vicende narrate in quattro serie era improponibile. Credo che Mare fuori restituisca al pubblico il senso dell’intera serie, ovvero quello di riflettere sul dramma di quegli adolescenti, le cui vite sono sconvolte dalla violenza. Si tratta di una realtà drammatica, da cui è difficile riscattarsi. Eppure c’è quel mare fuori che i ragazzi vedono dalle loro celle e che sa di libertà, ma anche di possibilità di riscatto».

E di questo tratta il musical?
«Questo porta a sintesi lo spettacolo attraverso un uso calibrato di musica, danza, teatro. Un mix di linguaggi che aiuta a raccontare quel mondo che c’è, esiste e che, credo, la fiction abbia avuto il pregio di far conoscere e di far diventare un fenomeno non solo mediatico, ma anche di sensibilità nei confronti di una realtà sociale difficile e che ha bisogno di attenzione».

Il suo personaggio è l’incarnazione di un uomo che proviene da una buona famiglia che decide di dedicarsi a questi ragazzi della mala che si ritrovano in carcere.
«È in questa sua spinta di aiuto nei confronti di ragazzi che si sono trovati nel luogo sbagliato nel momento sbagliato che vive il racconto del musical. Ad andare in scena è la vita del penitenziario, le storie di quei ragazzi che, spesso non per loro volontà, si ritrovano autori di efferati omicidi, autori di una violenza generata nell’ambiente violento all’interno del quale sono vissuti».

Una realtà comunque romanzata, quella della fiction e di riflesso del musical?
«E non potrebbe essere altrimenti, la realtà vera è ben peggiore. Io sono cresciuto nei vicoli di Ercolano e ho tanti amici che sono stati portati via dalla droga, dalla malavita. Certo quello che raccontiamo in Mare fuori è ovviamente romanzato perché rimanga impresso nello spettatore. Detto questo, quelle vite di ragazzi che dietro alle sbarre guardano il mare, in cerca di un futuro e, a volte, di un riscatto che dia un senso al loro vivere vengono narrate e ci vengono mostrate nel loro dramma di essere carnefici e vittime al tempo stesso».

È possibile credere in una redenzione o recupero?
«Bisogna, altrimenti nulla ha senso. Il che non vuol dire giustificare a tutti i costi. Il primo passaggio è prodigarsi per una giustizia certa, che sappia e possa fare il suo corso, riconoscendo le colpe. Da qui poi si parte per trovare un nuovo senso che passa anche attraverso l’educazione di quei ragazzi, la musica, la cultura, la bellezza capaci di salvare e di redimere nei modi che meno ci si può attendere».

E qui lei parla da musicista?
«Sì, ma anche da artista dei vicoli. In un mio video ho inserito la Crocifissione di Caravaggio. Il video è diventato virale e in tanti hanno avuto la possibilità di confrontarsi con la bellezza di quell’opera d’arte. Ho reso accessibile qualcosa che, grazie alla musica, è diventato familiare e che spesso nella realtà non lo è. Bisogna trovare i canali giusti, i linguaggi adeguati per raggiungere chi non ha strumenti e costruire una disponibilità al dialogo e alla bellezza».

Questo ha raccontato in Abbracciame, pezzo diventato virale durante il lockdown.
«Di questo parlo nel libro Prima di Abbracciame scritto con Stefano Vannini, in cui racconto come è nato quel brano e l’importanza della musica nelle relazioni e nel mio modo di vivere e fare arte. È questo che porto avanti, proprio presentando il mio lavoro nelle scuole di frontiere e dico ai ragazzi di credere nei sogni. Io ci sono riuscito, dai vicoli di Ercolano sono riuscito a fare della musica e dell’arte la mia vita».

Se potesse, quale augurio farebbe ai ragazzi di Mare fuori e a tutti i ragazzi che si trovano detenuti nel carcere minorile di Napoli ?
«La possibilità di raggiungere la libertà, dopo che la giustizia abbia fatto il suo corso e abbia tenuto conto anche di quei delitti involontari che nascono da un contesto che non dà scelta. Al tempo stesso auguro a tutti i ragazzi di poter perseguire i loro sogni, di avere sogni e di non aver paura di realizzarli».

In scena oltre al cantautore Andrea Sannino ci saranno i protagonisti della serie televisiva: Antonio Orefice (Totò), Maria Esposito (Rosa Ricci), Antonio D’Aquino (Milos), Carmen Pommella (Nunzia), Enrico Tijani (Dobermann), Giuseppe Pirozzi (Micciarella) con anche Mattia Zenzola, Giulia Luzi, Emanuele Palumbo, Leandro Amato, Antonio Rocco, Christian Roberto, Giulia Molino, Bianca Moccia, Angelo Caianiello, Pasquale Brunetti, Yuri Pascale Langer, Sveva Petruzzellis, Anna Capasso, Fabio Alterio, Benedetta Vari.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400