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#DIRITTODICRITICA: "Quando un musicista ride", le recensioni degli studenti

Torna l'appuntamento con l'iniziativa organizzata dal giornale 'La Provincia' e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli

La Provincia Redazione

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10 Dicembre 2024 - 16:40

#DIRITTODICRITICA: "Quando un musicista ride", le recensioni degli studenti

CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento è "Quando un musicista ride".

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BENEDINI RICCARDO – 4 LICEO SCIENTIFICO ASELLI


Elio: Quando un musicista ride

Uno spettacolo “Quando un musicista ride”, di Elio, con Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al contrabbasso, Matteo Zecchi al sassofono, Giulio Tullio al trombone e tanti altri alla scenografia e ai costumi, regia di Giorgio Gallione.
Elio, con diversi musicisti, propone testi di canzoni degli anni ’60 e ’70 di Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato e Celentano rivisitati in tono ironico, mantenendo il ritmo delle canzoni. Il protagonista propone anche diversi aneddoti comici, come la rivisitazione della celeberrima favola “Cappuccetto rosso”, cercando di renderla politicamente corretta con riferimenti che indubbiamente suscitano la risata.
Ritmo molto incalzante, con il susseguirsi di una parodia musicale dietro l’altra, ma equilibrato da aneddoti scherzosi, anche non necessariamente legati alla canzone, ma comunque molto divertenti. Si è riuscito a creare uno spettacolo che proponesse parodie musicali e rivisitazioni satiriche di aneddoti in modo bilanciato.
Molto apprezzata la disponibilità di Elio e dei musicisti ad un bis finale richiesto dal pubblico di due brani musicali.
Scenografia molto semplice, ma adatta alla rappresentazione quasi del tutto musicale, con pochi elementi sul palcoscenico e una proiezione retrostante che evoca il tema della canzone proposta. Anche le luci molto semplici, senza giochi o colori diversi, e costumi sobri, ma di colore diverso per ogni musicista, elemento che riconduce al tono comico e allegro della rappresentazione.
Spettacolo molto divertente e apprezzato dal pubblico per il tono umoristico e per l’alternarsi di parodie musicali e storie caratterizzate da un tono satirico, che hanno sicuramente favorito l’interesse e la concentrazione del pubblico.

CIVIDATI LUDOVICA – 3 LICEO CLASSICO MANIN

“Quando un musicista ride”, andato in scena al Teatro Ponchielli mercoledì 4 dicembre, è un concentrato di battute, che propone un vero e proprio viaggio negli anni Sessanta, in cui siamo guidati da Elio, accompagnato da una band di giovani di grande talento: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e al contrabbasso, Matteo Zecchi al sassofono e Giulio Tullio al trombone.
Elio, con la regia e drammaturgia di Giorgio Gallione, ha deciso di portare in scena un incontro affascinante e irriverente tra il suo amore per la musica e il suo spirito comico, in cui i musicisti riescono a rievocare al meglio la musica anni Sessanta: gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri mescolano elementi di jazz e rock, proponendo al pubblico le note di autori eccentrici e stravaganti, ma al contempo di una geniale e brillante creatività, come Jannacci, Cochi e Renato, Gaber, i Gufi e Clem Sacco.
Tuttavia, lo spettacolo non si limita ad essere un mero concerto: Elio riesce a far ridere senza cadere nel banale, proponendo, tra un brano e l’altro, dei brevi sketch che raccontano varie tematiche, dalla realtà alla fiaba, dalla politica a Cappuccetto Rosso, dalla tecnologia alla favola.
Elio così si dimostra ancora una volta, dopo il notevole successo di “Ci vuole orecchio”, un artista a trecentosessanta gradi, coerente con il suo personaggio, che è tutto fuorché normale: anticonformista, al limite del politicamente scorretto, ma allo stesso tempo brillante ed esilarante, il cui valore comico è testimoniato dal tripudio di trovate che si susseguono sul palco.
La scenografia, progettata da Lorenza Gioberti, si compone di proiezioni e luci che rappresentano un cielo in cui compaiono delle nuvole, e proprio grazie a questo minimalismo, crea l’ambiente perfetto per lo spettacolo.
La serata si chiude con un tributo alla band Elio e le storie tese e a Jannacci, perfetto finale per questo viaggio nella musica e nella commedia italiana.
Con la sua comicità, Elio riesce col proporre una rappresentazione che unisce gli anni 60 con il nostro presente, creando un’esperienza unica che offre risate e riflessioni sui paradossi del mondo in cui viviamo e, per questo, uno spettacolo degno di essere visto, ascoltato e, soprattutto, vissuto.

FINARDI LUCREZIA – 4 LICEO LINGUISTICO MANIN

Quando un musicista ride Con Elio non ci si stanca mai, ti sorprende sempre con la sua semplicità, il suo carisma che ti trascina con lui nel suo spettacolo e con la sua originalità conosciuta fin dai tempi del suo debutto. Elio, stavolta senza le storie tese, reinterpreta grandi classici degli anni 60’ accompagnato da diversi strumenti come il sassofono, trombone, batteria, pianoforte, basso e contrabbasso e ovviamente la sua inconfondibile e intramontabile voce. Da Jannacci a Cochi Renato, da Gaber a Fo, Elio ripercorre una generazione originale, quasi ribelle, che colpisce e diverte tutti, ma allo stesso tempo porta l’attenzione su tematiche sempre più attuali, oggi più che mai. Con la sua comicità sa avvolgere e coinvolgere il pubblico; con quella leggerezza che lo contraddistingue tocca temi, come il politically correct, raccontati tramite barzellette e favole rivisitate. Attraverso la sua musica, riarrangiata, ci riporta a quando eravamo bambini, quando la sola nostra preoccupazione era ridere e giocare. Ecco il fine importante di Elio: accompagnarci tra i meandri della nostra giovinezza aprendo i cassetti dei nostri ricordi. Dal suo non ha mai abbandonato il suo stile ricco di sfaccettature ironizzando su temi delicati e scottanti quali la sanità, la malavita e il terrorismo e in contrapposizione, quasi in un accostamento ossimorico, agli stereotipi che caratterizzano noi italiani. Una rappresentanza durata 80 minuti, molto intensi, ha strappato sorrisi a tutto il pubblico presente in sala. Uno spettacolo non solo di Elio, ma anche di luci, suoni e musica, con immagini che facevano da sfondo al suo racconto, accompagnato da una scenografia quasi eterea, che però caratterizza il suo stile. A conferma della sua originalità Elio e la sua band indossano degli smoking sgargianti in cui ognuno ha il proprio colore, dando l’idea di essere la rappresentazione di un arcobaleno di uomini che vorrebbero solo giocare e ridere e soprattutto farci giocare e farci ridere. Dopo molti anni ad ascoltare le sue canzoni, vedere Elio dal vivo è stata un’esperienza fantastica, a trecentosessanta gradi, quasi come un’immersione nel suo mondo eccentrico. Per noi giovani potrebbe essere un esempio per guardare le cose da un’altra prospettiva, anche se un po’ fuori dal comune, riflettendo comunque di argomenti odierni.

LODIGIANI SARA – 2 LICEO SCIENTIFICO ASELLI


Musica e canto hanno animato la serata di mercoledì 4 dicembre, rendendo il teatro un grandissimo e frizzante auditorio, in cui le risate e gli applausi hanno coronato la meravigliosa performance di Elio.
Un gruppo di musicisti dal talento soprannaturale ha accompagnato il talentuoso cantautore nel suo viaggio attraverso musica e canto, passando da riflessioni e fantastici, labirintici giochi di parole, che hanno reso il tutto incomparabile.
Elio è riuscito a plasmare il proprio spettacolo basandosi su cose semplici, che però hanno particolarmente catturato il pubblico e hanno strappato loro una grossa risata. L’interpretazione della canzone “il foruncolo” di Jannacci è stata molto apprezzata, forse perché il soggetto del testo era un brufolo, cosa a cui si dà poca importanza, o forse perché l’arrangiamento, il ritmo e la personale resa di Elio hanno reso memorabile il momento.
Gli spunti anticonformisti traspirati dalle sue parole hanno contribuito alla costruzione di immensi pensieri sulla società moderna. Importante è la “riscrittura” della classica fiaba “cappuccetto rosso”, dove tutti i personaggi andavano contro i loro stessi atteggiamenti, come il cacciatore contrario alla caccia, o la nonna che divora la nipotina. Seppur ridendo e cantando hanno permesso a tutti, ragazzi e adulti, di riflettere su come al giorno d’oggi ci siano innumerevoli incongruenze, anche nel nostro piccolo.
Elio ha ancora una volta dimostrato che, per ottenere uno spettacolo serio e riflessivo, non serve un comportamento solenne, ma che molto spesso una messinscena più comica ed empatica riesce a veicolare meglio il messaggio, costruendo ponti tra artisti e spettatori. La scelta di usare soltanto cinque strumenti musicali ha reso il tutto più colloquiale e ha permesso ai musicisti di far valere le proprie abilità.
Unico neo dello spettacolo è la sua durata, troppo breve per le capacità e le doti di un artista di tale calibro, tanto che tutti gli spettatori hanno richiesto un doveroso e atteso bis, che si è consumato con una velocità impercettibile.
L’impresa di Elio è stata dunque apprezzata e ammirata da tutto il pubblico, che ha acclamato il gruppo con innumerevoli complimenti e applausi.

RAZETTI MATTIA – 4 LICEO SCIENTIFICO ASELLI


Lo spettacolo teatrale “Quando un musicista ride”, andato in scena mercoledì 4 dicembre presso il Teatro Ponchielli di Cremona, ha visto Elio (storica voce di Elio e le Storie Tese) esplorare un repertorio di brani che mescolano ironia e tradizione musicale italiana, con particolare attenzione agli anni ’60. Affiancato da una band di giovani e talentuosi musicisti, Elio ha reinterpretato canzoni di artisti come Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, e molti altri, celebrando una generazione di creativi eccentrici e che hanno sempre divertito tutti.
Lo spettacolo si distingue per il suo approccio innovativo, che unisce musica, cabaret e teatro in un’esperienza leggera ma profonda. Le scenografie e i costumi curati, insieme alle esecuzioni strumentali di altissimo livello, hanno esaltato il contrasto tra il lato comico e quello più poetico della tradizione musicale italiana. L’obiettivo, come suggerisce il titolo, è quello di dimostrare che anche la musica può essere un’occasione per sorridere, offrendo un viaggio emozionante e divertente.
Un aspetto particolarmente apprezzato è stato il coinvolgimento emotivo del pubblico: la performance ha unito musica, teatro e narrazione, con Elio che ha saputo portare il sorriso a un pubblico così ampio e ha interpretato brani sia comici che profondi, con un approccio ironico e nostalgico, ma sempre attuale.
L’accoglienza è stata calorosa, con il pubblico che ha gradito non solo la bravura degli artisti, ma anche il messaggio di libertà creativa e gioia, insito nello spettacolo. Questa performance rappresenta una celebrazione della cultura italiana e un omaggio agli artisti che hanno saputo combinare ironia, sperimentazione e talento.
“Quando un musicista ride” non è solo uno spettacolo musicale, ma una celebrazione della creatività italiana, con un tocco di irriverenza e tanta passione. È un’esperienza che lascia nello spettatore un senso di leggerezza e riflessione, tipico delle opere dei grandi artisti a cui rende tributo.

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