L'ANALISI
18 Settembre 2023 - 10:58
La Maddalena attribuita a Raffaello
PESARO URBINO - Una Maria Maddalena dai capelli scuri, la scollatura quadrata, le mani dalle belle dita affusolate raccolte, occhi penetranti più che penitenti. Il volto, bellissimo, è quello di Chiara Fancelli, moglie del Perugino. La mano però, secondo un gruppo studiosi, è di Raffaello Sanzio, allievo di Perugino che ha poi superato il maestro. Il dipinto, un olio su tavola di pioppo, datato 1504, 46 cm per 34 cm, appartenente ad una collezione privata all’estero, è al centro di uno studio che sarà pubblicato la prossima settimana sulla rivista scientifica «Open Science, Art and Science» con il titolo «La Maddalena di Raffaello ovvero quando l’allievo supera il Maestro».
Ma secondo Vittorio Sgarbi, storico dell’arte e sottosegretario alla Cultura, «non c’è nessuna possibilità che il dipinto sia del maestro urbinate. Si basa su una conoscenza di pochi trattandosi di un’opera in collezione privata, con la legittima aspirazione del proprietario di possedere un Raffaello».
Per lui dovrebbe trattarsi un prototipo di Perugino. I risultati dello studio sono stati anticipati durante una conferenza internazionale a Pergola (Pesaro Urbino) su «La Bellezza Ideale-La visione della perfezione di Raffaello Sanzio», a cui hanno partecipato esperti come madre Maria Cecilia Visentin, docente pontificia specializzata in iconografia religiosa dell’ordine dei Servi di Maria; Annalisa Di Maria tra i massimi esperti internazionali di Leonardo da Vinci e del Rinascimento italiano, specializzata nella corrente neoplatonica, e per la parte scientifica, il professore emerito Jean-Charles Pomerol della Sorbona, già rettore dell’Università Pierre e Marie Curie, e Andrea da Montefeltro, ricercatore e scultore. Per loro si tratta «un supremo risultato artistico del Rinascimento italiano», di un capolavoro di Raffaello riscoperto.
Di un ritratto della Maddalena esiste una versione (alla Galleria Palatina), autenticata come di mano del Perugino, un’altra a Villa Borghese, di bottega. «Già è bizzarra - controbatte Sgarbi - l’idea di una Maddalena con le sembianze della moglie del Perugino, come è sospetta la pur legittima propensione di alcuni studiosi a pronunciarsi soltanto su grandi nomi: Raffaello, Leonardo, Botticelli».
Per gli esperti invece la versione di Raffaello è superiore, dal punto di vista stilistico e tecnico, per grazia e armonia della composizione e per l’uso dello sfumato che evidenza l’influenza di Leonardo da Vinci sul giovane pittore di Urbino. A sostegno dell’attribuzione a Raffaello ci sono numerosi riscontri tecnici.
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