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Il sospirese Alberto Pozzaglio fra i grandi dell'organo nei Paesi Baschi

Il maestro volato a Kortezubi, la cittadina spagnola che ospita la manifestazione, per partecipare al festival organizzato dall'Associazione per lo Sviluppo Rurale Urremendi

Antonella Bodini

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28 Luglio 2023 - 18:17

Il sospirese Alberto Pozzaglio fra i grandi dell'organo nei Paesi Basch

Il pubblico nella chiesa di San Giacono e Alberto Pozzaglio

SOSPIRO - Presenze cremonesi alla rassegna internazionale di musica d’organo in corso nei Paesi Baschi. Protagonista il maestro Alberto Pozzaglio, sospirese doc, volato a Kortezubi, la cittadina spagnola che ospita la manifestazione, per partecipare al festival organizzato dall'Associazione per lo Sviluppo Rurale Urremendi. Pozzaglio inizia gli studi di organo nel 2004 con il maestro Marco Ruggeri della Scuola Diocesana di Musica Sacra. Nel 2010 si laurea in Musicologia e successivamente si diploma al Conservatorio in organo e composizione organistica e quindi direzione di coro e composizione corale.


La rassegna Urdaibaiko Organoak, così è denominata in lingua basca, si svolge fin dal 2004 e ha una tradizione ed un seguito molto importanti. «La zona di Urdaibai, nella provincia di Biscaglia – spiega Pozzaglio – è uno spazio naturale dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco. È una zona rurale, molto legata alle tradizioni, tra cui quelle musicali. Da lì l’idea di fare una rassegna che potesse dare risalto ad un luogo molto particolare e al suo folklore». La rassegna terminerà il 15 agosto, con un calendario fitto di concerti sparsi nelle chiese delle cittadine attorno a Urdaibai; Pozzaglio ha suonato a Kortezubi nella chiesa dedicata a San Giacomo Apostolo, uno dei santi spagnoli più importanti e venerati. 

La scaletta approntata dal maestro cremonese per il suo concerto comprendeva brani di Lebeau, Lefebure-Wely, Toby, Bizet, Salomè eseguito all’harmonium. «Una serata molto emozionante e apprezzata. L’idea di questa rassegna è anche far conoscere strumenti che vanno oltre il più famoso organo. Difatti per molti concerti era previsto un preludio con strumenti tipicamente popolari come la ghironda, le nacchere o lo zarrabete, un violino meccanico in uso fino ai primi del ‘900». Una parte essenziale della storia musicale di un paese sono i suoi strumenti popolari. In questa edizione del festival, ad accompagnare musicisti e pubblico strumenti quali la ghironda o zarrabete, le nacchere, le dulzainas e l'Alboka, tra gli altri.

Secondo numerosi documenti storici, nella maggior parte dei comuni baschi, si tenevano concorsi o concorsi per nominare funzionari musicisti come batteristi (txistularis) e dulzaineros, tra gli altri. Questi musicisti partecipavano alle solennità ufficiali e religiose, e una delle più importanti era quella di accompagnare le autorità dal municipio alla chiesa. L’harmonium, che da sempre appassiona il musicista sospirese, è invece uno strumento della tradizione francese dell’800 usato soprattutto nei salotti borghesi.

«Questo strumento mi ha sempre incuriosito e durante gli anni di studio mi sono appassionato. Dal 2015 ho iniziato a dedicarmi allo studio del repertorio e alla pratica interpretativa. Mi piace molto. A volte è un po’ snobbato, in realtà ha potenzialità enormi e non è così semplice da suonare come sembrerebbe». Dodici i maestri chiamati ad esibirsi, due gli italiani. Con Pozzaglio anche il modenese Davide Zanasi, invitati dal direttore artistico del festival. «È una grande soddisfazione, io vivo di musica e queste esperienze sono sempre molto belle oltre che gratificanti. Ti confronti con altri musicisti e c’è sempre qualcosa da imparare».

Pozzaglio ha al suo attivo numerose incisioni. Nel 2019, come direttore dell’ensemble vocale e strumentale Lux Animae ha inciso per Urania Records il cd ‘Pulchra ut luna’ con opere sacre per soli, coro e orchestra del compositore cremonese Ruggero Manna (1808-1864). È organista titolare del prestigioso organo Lingiardi 1877 della chiesa di San Pietro al Po e collabora ai servizi liturgici della Cattedrale di Cremona al monumentale organo Mascioni op. 1066 collocato nella cantoria lignea.

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