L'ANALISI
15 Luglio 2023 - 09:53
CREMONA - Un misterioso serial killer che lascia una firma inequivocabile sul luogo dei suoi delitti, una commissaria di polizia in crisi sentimentale, un ex detenuto modello su cui pesa un passato di violenze e abusi familiari, un’azienda farmaceutica senza scrupoli: si dipana tra Milano e Cremona la trama di ‘Sono stato io’, coinvolgente thriller del cremonese Roberto Carotti.
Proprio a Cremona - descritta con affetto per la sua bellezza placida - affondano le radici di una trama intrisa di sangue. Una brutta storia di famiglia, di vessazioni che si fanno sempre più pesanti fino all’epilogo tragico e a una fine che non è vera fine. E sarà a Milano, una decina di anni dopo, che tutto avrà compimento.
«Sono stato io», scrive l’assassino vicino ai corpi straziati dei ‘suoi’ cadaveri. E così facendo depista, imbroglia, mescola le carte in modo beffardo, apre sempre nuovi spiragli investigativi. La polizia brancola nel buio, come si dice con un’espressione fin troppo abusata. Il lettore, invece, è sempre un passo avanti e mantiene questo vantaggio fino all’epilogo. Già, perché noi sappiamo (quasi) tutto, molto più della Mineri, la commissaria tanto bella quanto tosta.
Carotti non esita a seminare indizi, capire chi uccide e perché non è complicato: la vera sfida del lettore è confrontare le proprie conoscenze con quelle delle forze dell’ordine. Il risultato è un thriller avvincente, ricco di scarti improvvisi che deviano dalla rotta principale. L’attenzione si sposta di volta in volta su gang latine, ex mariti, nuove fidanzate, maghi dell’informatica, ragazzine abusate. E al centro c’è lui, l’assassino di cui non sveliamo nulla, vittima e carnefice al tempo stesso, angelo vendicatore senza scrupoli e grande manipolatore. Gli fa da contraltare Marta Mineri, poliziotta arguta, capace di affermarsi in un mondo maschile e che non concede sconti.
Carotti è al suo secondo romanzo - il primo, uscito nel 2010, è ‘La ricerca della Verità’ di ambientazione storica -, ed è un lettore appassionato oltre che un grande fruitore di serie televisive. Da lì deriva probabilmente il ritmo incalzante che Carotti ha saputo imprimere al suo romanzo, destreggiandosi con abilità tra scenari molto differenti. Cremona, descritta anche nella sua bellezza, è il punto di partenza di una vicenda torbida e dolorosa, mentre Milano - città cosmopolita, multiculturale e multietnica - è il luogo, forse lo specchio, di un’efferatezza che sembra fine a se stessa. Carotti - stilisticamente parlando - sa adeguare il passo, rallentando il respiro della scrittura sul passo lento di pianura e per contro accelerando il battito quando descrive la frenesia metropolitana, il fascino violento e contraddittorio di una città tentacolare.
*Roberto Carotti, ‘Sono stato io’, pagine 460, euro 20,90, Book Sprint Edizioni.
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