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RIPALTA CREMASCA

Scienze, le due facce dell'IA con Quarteroni

Lezione del matematico ripaltese a Villa San Michele: «Siamo solamente all'inizio, l'umanità ne trarrà benefici, ma anche i rischi sono più potenti di quelli legati ad altre tecnologie»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

20 Dicembre 2025 - 20:09

Scienze, le due facce dell'IA con Quarteroni

Alfio Quarteroni con Paolo Gualandris

RIPALTA CREMASCA - «L’intelligenza artificiale è il video costruito per dare la notizia falsa che in Francia c’è stato un colpo di Stato; ma è anche un aiuto al medico per dare le risposte più corrette a un problema». Da questa considerazione di Paolo Gualandris, direttore del quotidiano ‘La Provincia di Cremona e Crema’, è partita l’analisi delle due facce della medaglia, compiuta dallo scienziato matematico ripaltese Alfio Quarteroni, che oggi pomeriggio a Villa San Michele ha affascinato il folto pubblico venuto ad ascoltarlo.

Dopo l’introduzione del sindaco Aries Bonazza, Quarteroni ha raccontato quanto contenuto nel suo libro «L’intelligenza creata», rispondendo alle domande dell’intervistatore e regalando una lezione magistrale su uno degli argomenti di attualità più dibattuti.

«La prima volta che si è parlato di IA è stato 70 anni fa – ha spiegato lo scienziato – ma la definizione più corretta sarebbe quella di algoritmi adattivi semi automatici. Oggi negli Usa il 75% delle aziende utilizza almeno un’applicazione di IA, per migliorare i prodotti, organizzare i magazzini, fare previsioni di vendita. Gli algoritmi fanno cose che gli esseri umani non riescono a fare».

Il pubblico presente a Villa San Michele

Lo scienziato ha spiegato come funziona l’IA: «Ce ne sono di tanti tipi. Quella che sperimentiamo oggi è quella ristretta. Si muove per obiettivi, per risolvere un problema. Uno alla volta. Come lo fa? Fino a 20 anni fa si pensava che le macchine potessero diventare intelligenti imparando le regole del gioco. Si voleva che la macchina imparasse come un umano, ma poi si è scoperto che non era molto efficace. Oggi quindi imparano su una base esperienziale e non di conoscenza. Dai alla macchina centinaia di migliaia di testi e i dati forniti le consentono di imparare. Attenzione, però, i dati possono essere sbagliati, anche volutamente. All’inizio e alla fine c’è sempre l’uomo».

E a proposito dei rischi, Quarteroni ha aggiunto: «I benefici che l’umanità ne trarrà sono incommensurabili. Anche i rischi però sono molto più potenti di quelli che comportano tutte le altre tecnologie. Siamo solo all’inizio. Ci sono grandi prospettive e grandi problemi. Il primo è che non sappiamo guidare questa macchina. In questo momento non ci sono regolamenti né vincoli. Il tornaconto è immenso, così come i guadagni economici. L’IA può anche dettare l’agenda politica dei Paesi. Sono problemi da non ignorare, ma conta sempre l’uso che se ne fa».

La chiusura è stata su Chat Gpt: «La qualità delle risposte è molto legata alla qualità delle domande che gli poniamo. Ma attenzione, è sempre una macchina e non ha una coscienza».

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