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LUTTO E CORDOGLIO

Addio ad Andrea Bassetti, la voce che ha sfidato il silenzio sulla dignità dei malati

Anche immobilizzato e dipendente da un respiratore, ha trasformato la propria condizione in una battaglia civile lucida e ostinata. La richiesta di un sistema capace di ascoltare le fragilità resta come eredità collettiva

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

18 Dicembre 2025 - 16:34

Addio ad Andrea Bassetti, la voce che ha sfidato il silenzio sulla dignità dei malati

Pamela e Andrea Bassetti

GENIVOLTA - Se n'è andato a 49 anni, dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro la malattia, Andrea Bassetti. Ma sarebbe sbagliato fermarsi alla cronaca di una morte. Perché Andrea, anche dal letto a cui era costretto, non ha mai smesso di lottare. Non per sé soltanto, ma per la dignità di tutti i malati allettati, invisibili, troppo spesso lasciati ai margini.

Originario di Soncino, dove oggi alle 14.30 nella parrocchiale di San Pietro si sono tenuti i funerali, Bassetti era diventato negli anni una voce scomoda e lucidissima. Una di quelle che non urlano per rabbia, ma per necessità. Affetto da patologie gravissime, viveva attaccato a un respiratore, assistito dalla moglie Pamela, con accanto le figlie Nicole e Masha: il suo mondo intero. E proprio da lì, da quella stanza, aveva scelto di parlare.

«Non è così che va trattata una persona malata», diceva. Non per piangersi addosso, ma per denunciare storture evidenti, paradossi che diventano quotidianità quando manca un sistema capace di ascoltare. La sua battaglia più nota, quella per l’introduzione di un Disability Manager anche nel distretto di Crema, nasceva da un’esperienza concreta, fatta di richieste elementari trasformate in odissee burocratiche. Ausili sbagliati, risposte automatiche, silenzi. E sprechi, anche economici, che Andrea non mancava di sottolineare con amara lucidità.

Non chiedeva privilegi. Chiedeva giustizia. Chiedeva che la sanità fosse davvero all’altezza delle fragilità che dice di voler tutelare. «Senza questa figura qualificata – ripeteva – non c’è vera assistenza sanitaria».

Andrea non si è mai arreso, neppure quando sarebbe stato comprensibile farlo. Ha continuato a raccontare, a spiegare, a metterci la faccia. Anche quando farlo costava fatica. Anche quando sarebbe stato più facile tacere. Non lascia solo i suoi cari. Lascia una domanda aperta, che pesa come un macigno: quanto siamo davvero capaci di prenderci cura dei più fragili? Le onoranze funebri sono state affidate alla ditta Vitari. Il suo messaggio, invece, resta. E chiede ancora ascolto. Il cordoglio dei sindaci Giampaolo Lazzari e Gabriele Gallina, l’abbraccio del consigliere Regionale Matteo Piloni che ha sposato la sua battaglia di dignità a Milano.

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