L'ANALISI
16 Dicembre 2025 - 05:10
SAN GIOVANNI IN CROCE - Dal distretto del commercio “Terre casalasche” con capofila Casalmaggiore a quello “Tra Oglio e Postumia”, con capofila Piadena Drizzona. È quanto ha deciso la giunta comunale di San Giovanni in Croce, con apposita delibera votata all’unanimità. La scelta da parte del sindaco Pierguido Asinari viene commentata così: «Il territorio del Distretto “Tra Oglio e Postumia” è maggiormente rappresentativo del tessuto economico e sociale del Comune di San Giovanni in Croce».
La procedura prevede che l’amministrazione invii formale richiesta di adesione al distretto “Tra Oglio e Postumia” per procedere agli adempimenti conseguenti e contestuale comunicazione di uscita al Distretto del Commercio “Terre Casalasche”. Il nuovo distretto in cui entrerà San Giovanni, oltre che da Piadena Drizzona, è composto da Calvatone, Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Tornata, Torre de’ Picenardi. Molto più grande il Terre Casalasche che raccoglie una trentina di enti locali tra le province di Cremona e Mantovano.
Il distretto «Rappresenta, un modo nuovo e moderno di rileggere in modo consapevole, attualizzandola, la propria identità. Punta a rafforzare il senso di appartenenza, a migliorare i servizi così da incidere positivamente sulla qualità della vita e a promuovere il territorio. I comuni del distretto si caratterizzano per l’addensamento di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici e per la connessione con punti di rilevanza culturali e turistici, con una buona accessibilità, attenti alla mobilità sostenibile, capaci di riqualificare il tessuto urbano attraverso l’arredo, le aree verdi, la segnaletica ma anche la sicurezza, la pulizia, l’offerta integrata di servizi. I Distretti, dunque, sanno coagulare, riunire sotto un unico cartello interessi che apparentemente nel passato sono stati divisi o contrapposti, per far funzionare un’offerta di territorio in tutte le sue articolazioni».
Secondo i fondatori «Tra Oglio e Postumia», è uno strumento importante per riportare la gente nei centri storici laddove sussistono, e insistono, le attività commerciale. Così facendo è chiaro che invertiremo – non del tutto, non è facile, non è possibile, il mondo va avanti, ci sono esigenze anche di tipo diverso – anche quella tendenza, che si sta progressivamente affermando di spostare la gente dai centri di socialità tradizionali a nuovi poli (come ad esempio i grandi centri commerciali). Chi arriva nel Distretto non solo trova soddisfazione di tutte le proprie esigenze ma riesce anche a catturare un poco dell’identità dei luoghi e della gente che li abita. Si sente, nei nostri comuni il cuore pulsante delle comunità, siano esse medie o piccole».
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