L'ANALISI
26 Novembre 2025 - 05:05
Le cremonesi Mariuccia e Marisa Telli 86 e 83 anni sono rimaste dietro al bancone fino a pochi giorni fa
CASTELVETRO - È finita un’epoca: dopo la spiaggia estiva, chiude i battenti anche lo storico bar Ponticello che è simbolo dell’omonima località rivierasca castelvetrese. Ufficialmente, stando a quanto riferito dal Comune, l’attività portata avanti da oltre sessant’anni dalle sorelle Telli dovrebbe cessare il 31 dicembre. Da qualche giorno, però, il portone d’ingresso del locale è chiuso. Se temporaneamente o già definitivamente al momento non è stato chiarito, di sicuro il termine di uno dei più conosciuti ritrovi per gli amanti del Grande Fiume è imminente.
«Abbiamo già incontrato i gestori» – spiega il sindaco Silvia Granata – «e siamo fortemente interessati ad inserire la struttura nei futuri progetti di valorizzazione del Po». In che forma, per ora, non viene svelato. Ma forse il bar Ponticello potrebbe diventare una sorta di museo, una volta superati gli scogli economico-burocratici che pare di capire abbiano avuto un ruolo anche nella scelta di chiudere, presa a malincuore dalle anziane sorelle.
Le cremonesi Mariuccia e Marisa Telli, 86 e 83 anni, sono rimaste dietro al bancone fino a pochi giorni fa. «Aperto tutto l’anno», recita il cartello ancora visibile all’interno, scrutando oltre il vetro delle finestre. Ed è stato proprio così fin dall’inizio degli anni ’60: mai una pausa, anche se i mesi della pandemia hanno messo a dura prova l’attività. Ad avviare il locale nel 1964 era stato il marito di Mariuccia, Renato Allodi. Costruiva motoscafi e aveva una fabbrica di cornici a Cremona, ma un bel giorno ha deciso di occuparsi della ‘riviera’ dei piacentini: all’epoca il Ponticello era infatti meta di tantissimi, soprattutto nelle calde giornate estive, quando in riva al Po era possibile trovare refrigerio ma anche divertirsi. Bar sempre pieno, musica, eventi, motorini e auto parcheggiate sino alla fine del viale.
Al bancone c’erano già loro, le sorelle che sono diventate punto di riferimento per generazioni di piacentini e cremonesi. Neppure le alluvioni che si sono susseguite le hanno mai spaventate: proprio come recita il cartello, il bar Ponticello è rimasto quasi sempre aperto. Perfino quando l’acqua delle piene lo ha seriamente minacciato.
È stato ritrovo di pescatori, barcaioli, motociclisti, semplici appassionati del fiume che in quest’oasi di pace hanno scelto di sostare gustando un caffè o addentando un panino col salume. E chi dimentica il buon ‘Pino’ (Giuseppe Orlandelli) che dalle sorelle Telli faceva tappa fissa, col sole e con la pioggia, col caldo e con il gelo, tanto da essere soprannominato ‘bagnino del Ponticello’? Lì, quando negli anni ’60 il Po era davvero balneabile e ci si stendeva a prendere il sole sulla riva, i bagnini c’erano sul serio.
Nel 2016 l’associazione guidata da Luciano Zanchi ha provato a spolverare quel sogno, riaprendo la spiaggia, ma l’esperienza è tramontata proprio quest’anno a causa di mancanza di fondi. Le sorelle Telli, invece, si erano ripromesse di proseguire. Ecco perché la notizia della chiusura dello storico bar entro fine anno è arrivata come un fulmine a ciel sereno, siglando appunto la fine di un’epoca.
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