L'ANALISI
25 NOVEMBRE
25 Novembre 2025 - 14:32
CREMA - In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questa mattina ASST Crema ha partecipato al mercato di Via Verdi per incontrare la popolazione e sensibilizzare sul tema, illustrando le proprie progettualità a sostegno delle vittime.
In collaborazione con le volontarie dell’Associazione Donne Contro la Violenza – Centro Antiviolenza Cremasco, con la presenza della Polizia di Stato e dello staff del Consultorio Familiare, l’iniziativa ha reso visibile l’impegno quotidiano delle realtà territoriali nella prevenzione, nella presa in carico e nel contrasto della violenza di genere. Alla mattinata ha preso parte anche la Giunta Comunale, a testimonianza del sostegno istituzionale.
«La violenza contro le donne – commenta Carolina Maffezzoni, direttore socio sanitario di ASST Crema – è un’emergenza sociale e sanitaria che richiede una risposta coordinata e responsabile da parte di tutte le istituzioni. L’ospedale non può e non deve essere un luogo che si limita a curare le ferite visibili: deve essere un presidio di ascolto, protezione e orientamento, capace di intercettare il disagio e accompagnare le donne verso percorsi sicuri di tutela.
Allo stesso tempo, nessuna realtà può agire da sola. Solo una rete territoriale forte, composta da servizi sanitari, enti locali, forze dell’ordine, centri antiviolenza e comunità educante, può garantire un intervento completo e tempestivo. La collaborazione tra ospedale e territorio è la chiave per non lasciare nessuna donna da sola e per costruire un sistema che sappia prevenire, riconoscere e contrastare la violenza in tutte le sue forme».
ASST Crema è tra le strutture con Bollino Rosa della Fondazione Onda ETS, che anche quest’anno ha promosso l’(H) Open Week dal 21 al 27 novembre, con iniziative dedicate a incoraggiare le donne che subiscono violenza a chiedere aiuto e ad accedere ai servizi di supporto e protezione.
Fondazione Onda ricorda che, nel mondo, una donna su tre subisce violenza, con conseguenze che incidono sulla salute fisica e psicologica, mettendo a rischio la possibilità di lavorare e di prendersi cura di sé e dei propri figli. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il fenomeno «un problema di salute di proporzioni globali enormi», mentre una recente indagine di Onda con Elma Research mostra come le forme più diffuse siano spesso quelle meno visibili: violenze psicologiche, abusi verbali, stereotipi di genere, relazioni tossiche e stalking. Preoccupa anche il divario tra la volontà di intervenire denunciando e la reale capacità di farlo, frenata soprattutto dall’incertezza su come agire.
Sul territorio, il Consultorio Familiare di ASST Crema registra ogni anno oltre trenta casi, mentre il nuovo progetto IntegrA, avviato da pochi mesi, ha già preso in carico oltre quindici situazioni.
«Dal punto di vista educativo – spiega l’educatrice Laura Depoli – osserviamo un numero crescente di donne che chiedono aiuto e accedono ai nostri servizi di sostegno».
Anche il Centro Antiviolenza conferma un andamento in aumento: «Nel 2024 abbiamo seguito quasi cento donne e nel 2025 i numeri sono purtroppo in ulteriore crescita» dichiara la presidente Gianna Bianchetti.
Il progetto IntegrA, finanziato da Regione Lombardia e coordinato da ASST Crema in qualità di capofila, punta a rafforzare gli interventi a favore delle donne vittime di violenza e dei minori coinvolti, consolidando la collaborazione tra strutture sanitarie, servizi territoriali, enti locali e Centri Antiviolenza. Partner dell’iniziativa sono il Comune di Crema, la Comunità Sociale Cremasca e il Centro Antiviolenza Cremasco.
«La priorità – sottolinea Damiana Barbieri, referente scientifico del progetto e responsabile del Consultorio – è fare rete. Non importa da quale porta entri una donna che ha bisogno di aiuto: ciò che conta è che la rete sia preparata ad accoglierla e a indirizzarla nel percorso più sicuro ed efficace.»
La presenza congiunta di ASST Crema, Polizia di Stato, Centro Antiviolenza e Comune di Crema rappresenta un segnale forte dell’impegno condiviso nel rendere il territorio sempre più capace di prevenire, riconoscere e contrastare ogni forma di violenza, promuovendo una cultura del rispetto e dell’ascolto capace di tradursi in percorsi di tutela realmente efficaci.
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