L'ANALISI
16 Novembre 2025 - 16:09
SPINO D'ADDA - Un fine settimana all’insegna della solidarietà in paese, grazie alla raccolta di abiti usati promossa dal Gruppo vita, in favore dei tossicodipendenti dell’area a ridosso della stazione ferroviaria milanese di Rogoredo, quella che un tempo, prima della bonifica, era conosciuta come il ‘boschetto’. I volontari spinesi dello storico gruppo solidale avevano lanciato nei giorni scorsi un appello ai residenti. Servivano capi caldi per l’inverno: dai giubbotti ai maglioni, dai guanti alle scarpe. «Davvero grazie a tutti, ci è stata consegnata una importante quantità di vestiario che a nostra volta provvederemo a portare ai volontari, che da anni si occupano dei tossicodipendenti».
Una catena solidale a cui il Gruppo vita aderisce da tempo: sacchi e borse giungeranno a destinazione nel giro di pochi giorni, a favore della Casa del giovane di Pavia, i cui operatori sono presenti quasi ogni giorno nell’area, situata a breve distanza della stazione ferroviaria e metropolitana milanese. Non consegnano solo vestiti, ma anche cibo, medicinali da banco e siringhe, per evitare il pericoloso scambio tra i tossicodipendenti. Conoscono personalmente quasi tutti i loro ‘clienti’.
Dieci anni fa, il parco di Rogoredo era conosciuto come il bosco della droga, un grande mercato a cielo aperto dello spaccio. Poi, un’opera di riqualificazione aveva restituito l’area ai cittadini. In realtà spacciatori e tossicodipendenti si sono spostati solo un po’ più in là. Qui da anni i volontari della Casa del giovane portano cibo, bevande, abiti e anche libri. In media ogni sera arrivano 70 ragazzi. La maggior parte di loro fa uso di cocaina ed eroina insieme, molti impiegano le siringhe. Negli ultimi anni è cresciuto anche il consumo tra i giovanissimi, addirittura al di sotto dei 14 anni. Purtroppo ci sono poco più che bambini che già hanno bisogno dell’assistenza dei volontari.
Storie di vite consumate e perdute dietro a una siringa, persone che hanno perso tutto e le cui vite sono devastate. Passano le giornate in cerca di soldi, chiedendo l’elemosina, per poi comprarsi la dose. Grazie ai volontari spinesi avranno almeno di che vestirsi per superare il freddo pungente delle notte invernali. Una speranza per fortuna c’è. Grazie ai volontari molti hanno provato a cambiare strada, accettando all’inizio un tempo di sollievo, della durata di quindici giorni, in cui astenersi dall’uso di sostanze per valutare l’ingresso in comunità. Circa 300 ragazzi hanno fatto il passo successivo entrando in una struttura per disintossicarsi.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris