L'ANALISI
08 Novembre 2025 - 21:21
CREMA - Invecchiare è un privilegio. Invecchiare bene, una fortuna. Per sapere cosa fare per riuscirci, basta chiedere a Erminia Bianchi. L’arzilla signora (che nessuno osi chiamarla anziana) oggi ha compiuto 104 anni. E, come sempre, li ha festeggiati, attorniata da familiari e amici e coccolata dal personale della Residenza Rosetta di San Bernardino, dove è ospite ormai da alcuni anni. A festeggiarla sono intervenuti anche il presidente della Rsa Milanesi e Frosi di Trigolo (da cui dipende la Residenza Rosetta) Augusto Farina, la direttrice Mariarosa Belli, il parroco di Castelleone don Gianbattista Piacentini con don Giovanni Sanfelici e il nuovo parroco di San Bernardino don Francesco Vailati, che ha così avuto modo di fare la sua conoscenza, insieme al diacono Antonino Andronico. La festa è stata allietata dalla musica della fisarmonicista Michela Algisi e dalla voce del volontario Paolo Bornago. La poetessa Lina Casalini ha letto dei versi dialettali. Erminia legge, ama chiacchierare e guardare la televisione. Tenersi informata è un desiderio.
In gioventù, ha iniziato prestissimo a imparare il mestiere di sarta. Per perfezionarsi, è stata a Milano in un laboratorio, dove ha assimilato tutti i segreti del taglia e cuci e le tecniche per confezionare abiti su misura e dove si occupava anche delle consegne dei vestiti preparati alle famiglie benestanti del capoluogo regionale. A Milano ha imparato non solo a tagliare e a cucire, ma anche a copiare i modelli e a sperimentare i vari metodi del Made in Italy, portati alla ribalta all’epoca dalle Sorelle Fontana e dalla Sartoria Biki. Durante la seconda guerra mondiale è ritornata nel suo paese natale, ossia a Castelleone, dove ha aperto un atelier tutto suo, arrivando ad assumere fino a quattro giovani donne del paese.
La predilezione per il bello e per le cose di buon gusto sono rimaste a Erminia Bianchi ancora oggi, a 104 anni. E infatti, ogni giorno, è ancora lei stessa a scegliere cosa indossare ogni mattina. Perché la classe non invecchia. Nemmeno quella del 1921.
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