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4 NOVEMBRE: LA CELEBRAZIONE A CREMA

«Dietro ogni uniforme la promessa di difendere libertà, giustizia e solidarietà»

Il discorso del sindaco Bergamaschi in piazza Trento e Trieste, nella giornata di festa dedicata anche alle celebrazioni della vittoria nel primo conflitto mondiale

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

04 Novembre 2025 - 16:26

«Dietro ogni uniforme la promessa di difendere libertà, giustizia e solidarietà»

CREMA - «Dietro ogni uniforme vi è una promessa: quella di difendere non soltanto un territorio, ma un’idea di convivenza fondata sulla libertà, sulla giustizia e sulla solidarietà». Con queste parole il sindaco Fabio Bergamaschi ha reso merito alle Forze armate oggi in piazza Trento e Trieste, nella giornata di festa dedicata anche alle celebrazioni della vittoria nel primo conflitto mondiale.

Una manifestazione che si è aperta con il raduno in piazzale delle Rimembranze, poi il corteo sino in Duomo per la messa e l’omaggio finale al monumento ai Caduti davanti all’ingresso del teatro San Domenico. Con il sindaco gli altri esponenti politici locali, a cominciare dal presidente dell’Area omogenea cremasca Gianni Rossoni, e i vertici militari, oltre ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma e ad una piccola delegazione di studenti di Galilei e Racchetti Da Vinci.

«Viviamo in un tempo in cui la pace, che credevamo conquistata per sempre, è tornata fragile – ha proseguito il primo cittadino nel suo intervento –: l’Europa è attraversata da conflitti al suo interno o alle porte, dal dramma della guerra in Ucraina alle tensioni che infiammano il Medio Oriente. Sono crisi che ci interrogano profondamente e che chiedono all’Italia di essere, ancora una volta, presidio di equilibrio, dialogo e civiltà. Le nostre Forze Armate, nelle missioni sotto l’egida delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Nato, testimoniano ogni giorno la vocazione dell’Italia alla pace, alla cooperazione e alla tutela del diritto internazionale. Il loro operato, spesso tanto silenzioso quanto determinante, offre un contributo di sicurezza non solo al nostro Paese, ma all’intera comunità internazionale. Sovente mostrano il volto migliore dell’Italia».

Bergamaschi ha ricordato inoltre come la la difesa della patria non si esaurisca nell’impegno militare. «Si estende al tessuto civile e sociale che rende forte la nostra democrazia – ha concluso – significa anche lottare contro le disuguaglianze, promuovere il lavoro, tutelarne la dignità, garantire il diritto allo studio, promuovere la giustizia sociale, sostenere chi è più in difficoltà. Significa rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, perché senza fiducia non c’è unità, e senza unità non c’è futuro». La lettura del bollettino della Vittoria da parte di Fabiano Gerevini ha chiuso la cerimonia.

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