Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

OFFANENGO

«In oratorio si paga per fare festa»

Lamentele per i costi delle sale per le iniziative con i bambini e allarme droga da una mamma. Don Sangiovanni: «Spese elevate. Mai trovate siringhe, ma bombolette di protossido sì»

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

01 Novembre 2025 - 08:11

«In oratorio si paga per fare festa»

L'oratorio e don Nicholas Sangiovanni

OFFANENGO - «Ci è stato negato di organizzare una festa di Halloween per i bambini in oratorio. C’era una lunga tradizione di feste per questa ricorrenza, ma quest’anno si è dovuto scegliere la palestra di Bottaiano. Due anni fa, noi mamme avevamo proposto di fare una festa per tutti i bambini delle elementari, ma ci erano stati chiesti 500 euro per affittare il salone. Per ogni cosa che si vuole fare in oratorio vengono chiesti dei soldi».

La lamentela viene da una parrocchiana che non condivide la gestione della struttura parrocchiale.

«La costruzione dell’oratorio ha comportato una spesa enorme e tempi lunghi. Anche noi residenti abbiamo contribuito a finanziarla con le nostre offerte. Ora, però, non lo possiamo utilizzare se non pagando ogni volta. Per fare una festina di compleanni per i bambini ci chiedono 50 euro per un’auletta, dove dobbiamo pure spostare i banchi e fare attenzione alla Lim. Per affittare per due ore il salone ce ne vogliono 250. Per Halloween, invece, ci hanno detto di no, motivando che la decisione era venuta dall’alto, per inteso dalla diocesi. E allora perché a Castelnuovo, Chieve, Campagnola, Madignano e in altre parrocchie ci sono feste organizzate in oratorio? A Ricengo e Bottaiano, stessa unità pastorale di Offanengo, c’è una lunga tradizione di feste in oratorio, ma da quando il nostro parroco è stato nominato anche in questi due paesi, ha impedito lo svolgimento».

La parrocchiana fa una riflessione più generale sull’oratorio: «È costato due milioni di euro e ora è sempre più vuoto. Per contro, nell’alloggio al primo piano, sono ospitate a volte persone che si drogano, lasciando peraltro le siringhe nel campetto. Giovani sbandati che hanno avuto anche problemi con la giustizia. Per questo molti bambini in oratorio non ci vanno più. Se poi gli si vieta pure di organizzare la festa di Halloween e se si chiedono 30 euro solo per utilizzare i tavoli all’aperto per mangiare una pizza da asporto, sarà sempre più deserto».

La risposta puntuale e pacata viene da don Nicholas Sangiovanni: «Per Halloween, noi facciamo sempre una messa e la processione al cimitero. Qualche anno fa, è uscita una nota dei vescovi che ha spiegato come non sia una festa cristiana. Altri oratori la fanno? È una scelta loro».

In merito ai costi per l’affitto delle sale dell’oratorio, don Nicholas precisa: «Il mutuo di questa struttura ci costa 5mila euro al mese per altri otto anni, più la rata finale relativa agli interessi. Il costo delle bollette è aumentato non poco e poi ci sono sempre delle manutenzioni da fare. Siamo costretti a chiedere un contributo a chi affitta le sale. La gente si lamenta per poche decine di euro e poi ne paga 200 per un mago che fa uno spettacolino».

Il sacerdote risponde anche in merito alla presenza di giovani, che rappresentano ‘casi difficili’, nell’alloggio al primo piano. «Ne abbiamo avuti l’inverno scorso, attualmente non ce ne sono. È capitato di accoglierne in collaborazione con la Caritas e coni i servizi sociali. In quella che noi chiamiamo ‘Casa mia’ ci sono due stanzoni da 10 posti letto ciascuno. Li usiamo per i ritiri dei ragazzi. Abbiamo anche avuto ospiti ucraini».

Don Nicholas esclude che negli spazi dell’oratorio si siano mai trovate siringhe: «Abbiamo trovato ‘fumo’ e bombolette di protossido di azoto, ma non siringhe. Il nostro oratorio è aperto tutti i pomeriggi e tutte le sere, grazie alla disponibilità di una sessantina di volontari. L’11 novembre organizzeremo una festa per i 13 anni dall’apertura».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400