L'ANALISI
VOLONGO
17 Ottobre 2025 - 10:10
VOLONGO – Con le dimissioni di sei consiglieri comunali presentante nel pomeriggio di mercoledì l'amministrazione comunale di Volongo verrà sciolta e il Comune commissariato fino alle prossime elezioni. Si chiude così, dopo meno di un anno e mezzo, l'esperienza come sindaco di Volongo di Giovanni Piccinini eletto nel maggio 2024.
La lettera è stata firmata dai dimissionari Agnese Ferrari, Anna Scaglioni, Cristian Rossi, Daniele Dellabona, Fabio Navarra e Marco Ruffini. «Noi consiglieri, non ci saremmo mai aspettati di essere messi fuori gioco fin dal primo momento, privati di ogni motivazione e capacità di svolgere, in un clima sereno e democratico, il nostro compito di partecipazione nell’attuazione degli indirizzi generali di governo e soprattutto di controllo dell’azione amministrativa».
«Il consiglio comunale - prosegue - rappresenta la collettività a seguito di un voto che ha dato pieno mandato a persone ed idee, non a semplici numeri che vengono utili solo in base alle necessità della giunta. Ad ogni raro confronto ne siamo usciti “allibiti”, chiedendoci più di una volta se, per il bene comune e per evitare scossoni, avessimo dovuto in ogni caso accettare questo modo di amministrare la cosa pubblica, sottomettendoci e prendendo atto di essere semplici numeri che devono garantire l’alzata di mano a testa bassa».
«No - continua -, questo gruppo di consiglieri non ci sta a subire vecchie pericolose ideologie amministrative e metodi arroganti che il tempo ha fortunatamente sepolto; per questo, tutti noi ci siamo resi conto che proseguire il mandato sarebbe stato come mancare di rispetto a chi ci ha eletti, in quanto, ogni decisione che abbiamo “subito” non è mai stata una scelta della maggioranza e non è mai stato frutto di dialogo e condivisione».
«Contrariamente, far finta di nulla e continuare ad accettare che ogni decisione per la collettività sia frutto di improvvisazioni estemporanee e comportamenti autoritari, come avvenuto fino ad oggi, non farebbe altro che rafforzare questo “modus operandi”, dannoso e soprattutto pericoloso. Per tutte queste ragioni, dopo aver più volte chiesto al sindaco un cambio di passo, che non c’è mai stato, togliamo la fiducia a chi sin dal primo momento l’ha tolta a noi» conclude.
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