L'ANALISI
17 Ottobre 2025 - 05:30
CREMA - Sono 22 i Daspo urbani emessi dalla polizia locale da quando è entrato in vigore il nuovo regolamento di sicurezza urbana, ovvero da maggio inoltrato. Una media di cinque al mese. I dati sono stati forniti l’altra sera in commissione sicurezza, presieduta da Enzo Benelli. I provvedimenti colpiscono chi crea problemi di ordine pubblico, in particolare molestie e disturbo della quiete pubblica e comportano l’allontanamento da un determinato luogo per un periodo di tempo, pena la denuncia. La stragrande maggioranza sono stati emesse per episodi avvenuti nelle aree più problematiche della città, le cosiddette zone rosse, anche se tecnicamente non vengono definite così, ma zone particolarmente sensibili.
Si tratta largo Falcone e Borsellino, il percorso cittadino lungo il Serio, le principale aree verdi, come Porta Serio, parco Bonaldi, Campo di Marte, via IV Novembre, ma anche viale Repubblica, piazza Garibaldi, la zona del centro storico con le vie dello shopping e piazza Duomo, la basilica di Santa Maria e piazzale Martiri della Libertà (hub dei pullman e stazione). I problemi di ordine pubblico riguardano anche le periferie: la martoriata (dagli schiamazzi) via D’Andrea a Ombriano e l’allarme spaccio, in particolare la cosiddetta droga del palloncino, nei parchi Margherita Hack e in quello adiacente le case popolari di via Enrico Martini, entrambi nel quartiere di San Bernardino.
«In via D’Andrea le cose non vanno ancora per il verso giusto — sottolinea il consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe Torrisi — gli schiamazzi notturni continuano nonostante l’ordinanza del divieto di stazionamento e i residenti protestano. E per quanto riguarda il caso di San Bernardino, denunciato più volte dagli stessi inquilini delle case popolari, abbiamo chiesto investimenti decisi in videosorveglianza e maggiore illuminazione di entrambi gli spazi verdi. Bisogna partire da qui per garantire maggiore sicurezza». Secondo i residenti il luogo di maggiore ritrovo e spaccio è via Vittorio Veneto. Nei mesi scorsi c’era stato uno sconto tra due bande, una delle quali sembra avere il controllo in città del mercato delle bombolette di protossido di azoto, ossia il gas esilarante utilizzato per stordirsi soprattutto dai giovani. Lo scontro, a quanto pare un regolamento di conti, era avvenuto di notte, richiamando l’attenzione dei residenti. Temi affrontati in commissione, nell’ambito di un discorso più complessivo sulla situazione in città.
Il sindaco Fabio Bergamaschi sottolinea il «clima costruttivo con cui si è svolta la riunione. Ovviamente questo organismo non si può sostituire gli organi deputati a livello provinciale, la convocazione è l’occasione per confrontarsi con libertà e collaborazione sui temi che più preoccupano». Bergamaschi ricorda però che si debba partire dall’analisi dei dati. «Il tasso di delittuosità a livello provinciale e nel Cremasco è in calo — prosegue il sindaco —: per quanto riguarda la città del 3%. Personalmente ho ribadito quali siano le preoccupazioni che mi vengono riportate dalla prefettura, in primis i codici rossi, ovvero la violenza di genere e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto provinciale, un fenomeno silente, ma non per questo inesistente. Con i consiglieri ci siamo inoltre confrontati su questioni più isolate, fatti che hanno destato preoccupazione. Mi riferisco ad esempio all’accoltellamento in via De Gasperi». Fatto il punto, per Bergamaschi «la commissione ha dato la possibilità di una lettura dello stato delle cose in città, senza allarmismi, ma con spirito costruttivo per lavorare insieme. La sicurezza non è un ambito che appartiene alle più strette competenze di sindaco e aula degli Ostaggi, ma — la sottolineatura di Bergamaschi — dobbiamo comunque interrogarci cercando di approntare una strategia».
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