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VAIANO CREMASCO. LA STORIA

Sei mesi in fuga sulla rotta della libertà

Il cammino del 16enne Iftikhar dall’Afghanistan alla speranza: ora frequenta il corso di italiano

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

14 Ottobre 2025 - 05:05

Sei mesi in fuga sulla rotta della libertà

Rifugiati afghani in Paskistan (foto d'archivio)

VAIANO CREMASCO - L’avventura a lieto fine di Iftikhar, 16enne afghano scappato dalla guerra e dalla miseria del suo Paese alla ricerca di un futuro: sei mesi di cammino, un viaggio della speranza che ogni giorno avrebbe potuto terminare in maniera drammatica: poteva finire prigioniero o peggio ancora subire violenze e aggressioni, per non parlare del concreto rischio di morire, anche di stenti. Un pellegrino medievale della contemporaneità, con la paura di non farcela, i pericoli lungo strade sconosciute e battute sovente da personaggi senza scrupoli, la necessità di restare nascosto, di passare le frontiere spostandosi di notte. Ha attraversato l’Iran, con i suoi deserti, poi la Turchia, scavalcando passi di montagna: è riuscito ad imbarcarsi su una nave per attraversare il Bosforo e approdare in Europa. Da lì ha ripreso a camminare, prima in Bulgaria poi in Serbia, Croazia e Slovenia, fino alla frontiera italiana, a Gorizia. Mesi di fame e freddo, con l’angoscia di aver lasciato famiglia e affetti senza sapere se e quando potrà mai rivederli. Il tutto a 16 anni, quando pensi di essere già un uomo, ma di fronte a certe tremende prove della vita ti ritrovi a desiderare ancora l’abbraccio dei genitori.

Per fortuna, l’immane fatica di Iftikhar si è conclusa in maniera positiva: è arrivato a Vaiano Cremasco durante l’estate, accolto nella comunità protetta Pinocchio, struttura che da anni ospita i minori non accompagnati, seguendoli in percorsi di inserimento sociale che sovente vengono coronati dal successo. Ha già imparato le prime parole di italiano, riesce a capire la lingua e sta cercando di integrarsi per costruirsi un futuro che potrebbe essere nel nostro Paese, così come all’estero, magari raggiungendo parenti e familiari. Iftikhar trascorre le sue giornate seguendo le attività della comunità sotto la guida degli educatori. Da qualche giorni, proprio per migliorare il suo italiano e fare amicizia, ha deciso di iscriversi alla scuola di italiano per stranieri tenuta da Andrea Ladina.

«È arrivato nell’ultima lezione, si è fatto capire e ci ha raccontato a grandi linee la sua storia incredibile, è davvero un miracolo che sia riuscito a farcela: è partito senza niente o quasi, in un gruppo di adulti – commenta Ladina –. È un ragazzo molto dolce e intelligente, comincia a parlare italiano e fa parte del gruppo dei sei nuovi allievi che abbiamo accolto quest’anno. Si aggiungono agli altri studenti, in tutto sono una quindicina, che frequentano le lezioni, al sabato in oratorio». Iftikhar può così contare su nuovi amici, i compagni di classe del corso in oratorio. Un melting pot di culture, provenienze e religioni, accomunato dall’appartenenza ad una nuova comunità.

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