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FRATELLI D’ITALIA: RESA DEI CONTI

Dimissioni in blocco, arriva il commissario

A Crema muro contro muro senza possibili soluzioni: mezzo consiglio sceglie di staccare la spina. Inevitabile l’incarico a un esterno che dovrà rimettere insieme i cocci del circolo locale

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

14 Ottobre 2025 - 05:30

Dimissioni in blocco, arriva il commissario

CREMA - Sembrava un film western, di quelli con il sole basso sull’orizzonte e le dita che sfiorano il calcio della pistola. Solo che stavolta lo scontro non si è consumato in un saloon polveroso, ma nel cuore del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, dove la tregua armata tra le fazioni è finita con un colpo secco: dimissioni in blocco e circolo destinato al commissariamento. A premere il grilletto è stato un gruppo di dirigenti ormai stanchi dell’immobilismo e delle lotte intestine. La scena si è consumata qualche sera fa, al termine dell’ennesima riunione-fiume chiusa, ancora una volta, con un nulla di fatto. Da un lato il coordinatore Alberto Bonetti, nominato a febbraio con il compito – impossibile, col senno di poi – di riportare la pace tra le correnti. Dall’altro Susanna Guerini Rocco, volto emergente del partito e regina dell’ultimo tesseramento, rimasta ai margini dopo la mancata nomina a vicecoordinatrice. In mezzo un direttivo sfilacciato, logorato da mesi di personalismi, sospetti e dispetti da retrobottega.

La resa dei conti è arrivata con le dimissioni di massa: mezzo consiglio ha premuto il tasto off. Un gesto che di fatto azzera la struttura e apre la strada a un commissariamento inevitabile. Decisione che, nelle prossime ore, sarà formalizzata dai vertici provinciali. Il tempo stringe: per arrivare vivi alle amministrative del 2027, servirà un bagno di realismo, una ripulita all’aria viziata e un nuovo inizio che oggi sembra tutt’altro che semplice.

Il nuovo direttivo, nato appena sette mesi fa, era partito già zoppicando. Prima la candidatura (a sua insaputa) di Guido Foglia, evaporata in 48 ore, poi l’incarico affidato a Bonetti, uomo di equilibrio. Ma le ferite erano ancora aperte. Guerini Rocco, rimasta senza incarico ufficiale, aveva dato il via a un braccio di ferro continuo: riunioni disertate, veleni, accuse reciproche. La tensione è esplosa quando Bonetti ha deciso di sostituire tre membri del direttivo inserendo i consiglieri comunali Giovanni De Grazia e Paolo Patrini oltre a Roberta Giubilo. Mossa perfettamente legittima sul piano statutario, ma politicamente deflagrante.

Da quel momento, la frattura è diventata insanabile. Le riunioni successive si sono trasformate in monologhi senza ricadute effettive. Nessuna delibera, nessuna decisione, solo nervi tesi e conti in sospeso. Tentativi di ricucire? Ce ne sono stati, anche ai piani alti. L’ultima carta è stata giocata in una cena a tre fra il coordinatore regionale Carlo Maccari, il consigliere regionale Marcello Ventura e lo stesso Bonetti: un vertice che avrebbe dovuto sancire la pace e che invece ha confermato il gelo. Muro contro muro, nessuno disposto a cedere. Fonti interne raccontano di un ultimo tentativo di mediazione disperata da parte di Guerini Rocco, che avrebbe offerto una resa condizionata in cambio dell’ingresso nel direttivo di una sua giovane fedelissima. Troppo tardi. Lo stallo alla messicana si è chiuso con il classico colpo finale: un “tutti a casa” che lascia sul terreno solo macerie politiche e un partito da ricostruire da zero.

Ora la palla passerà al commissario, che dovrà rimettere insieme i cocci e riportare il circolo cremasco di Fratelli d’Italia a un minimo di coesione. Impresa tutt’altro che semplice, in un ambiente dove – più che di fratellanza – si parla da tempo solo di diffidenza, orgoglio ferito e polveri ancora calde.

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