L'ANALISI
IN VATICANO
10 Ottobre 2025 - 11:21
CREMONA - «L’informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società e, per questo, siamo chiamati a difenderla e garantirla». Con queste parole ieri nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, papa Leone XIV si è rivolto ai partecipanti alla 39ª conferenza dell’associazione Minds International, rete globale che riunisce le principali agenzie di stampa nel mondo.
Tra queste c’è l’Ansa, rappresentata, nel corso dell’udienza, anche dall’editore de La Provincia di Cremona e Crema, Cesare Soldi, presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e della Sec Spa nonché componente del Cda della stessa Agenzia nazionale stampa associata. È stata una giornata importante per il giornalismo italiano, e in particolare per i professionisti che operano nelle agenzie di stampa «chiamati — come ha detto il Papa — ad essere i primi sul campo».
«Il vostro servizio è prezioso e deve essere un antidoto al proliferare dell’informazione spazzatura. Con il vostro lavoro, paziente e rigoroso, voi potete essere un argine a chi, attraverso l’arte antica della menzogna, punta a creare contrapposizioni per comandare dividendo; un baluardo di civiltà rispetto alle sabbie mobili dell’approssimazione e della post-verità».
«La visita al Pontefice — ha spiegato Soldi al termine dell’udienza — si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per gli 80 anni dell’Ansa. Al centro il richiamo del Papa alla difesa e alla garanzia di un’informazione libera, rigorosa, obiettiva. Per fare tutto ciò è necessario tanto coraggio, competenza, senso etico e il contributo di quotidiana fatica. Proprio per fronteggiare le sfide che ci attendono ed evitare pericolose derive, quale il degrado dei moderni ‘acchiappaclic’. Questo — continua Soldi — è il percorso che il nostro quotidiano fa ogni giorno da più di 75 anni, mettendosi al servizio di un informazione che possa contribuire il più possibile alla formazione della conoscenza critica».
In effetti nel corso dell’incontro il Papa ha chiesto ai giornalisti, e in particolare alle agenzie di stampa, di «liberare la comunicazione dall’inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale, dal degrado del cosiddetto click bait. Le agenzie di stampa sono in prima linea, chiamate ad agire nell’attuale contesto comunicativo secondo principi, purtroppo non sempre condivisi, che coniugano la sostenibilità economica dell’impresa con la tutela del diritto ad una informazione corretta e plurale. Non siamo destinati a vivere in un mondo dove la verità non è più distinguibile dalla finzione».
E allora, secondo il Papa, «dobbiamo porci degli importanti interrogativi. Gli algoritmi generano contenuti e dati in una dimensione e con una velocità che non si era mai vista prima. Ma chi li governa? L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo con cui ci informiamo e comunichiamo, ma chi la guida e a quali fini? Dobbiamo vigilare perché la tecnologia — è l’appello di Prevost — non si sostituisca all’uomo, e perché l’informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi».
Per il Pontefice, l’economia della comunicazione non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisone della verità. Trasparenza delle fonti e della proprietà, accountability, qualità, obiettività sono le chiavi per restituire ai cittadini il loro ruolo di protagonisti del sistema, convincendoli a pretendere un’informazione degna di questo nome». Infine, l’appello alle agenzie stampa di Minds: «Mi raccomando: non svendete mai la vostra autorevolezza!». Fare giornalismo «non è un crimine» e bisogna ringraziare chi sta sul campo per informare, anche a costo della vita.
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