L'ANALISI
02 Ottobre 2025 - 05:25
CREMA - Un allarme che non è più solo percezione, ma realtà concreta. Le gang sudamericane, radicate da tempo nel Milanese, stanno provando a mettere piede anche nel Cremasco. Non bande organizzate in modo stabile, ma gruppi fluidi, ad assetto variabile, capaci di muoversi sul territorio in cerca di obiettivi facili, pronti a colpire e a sparire. Ma la rete dei carabinieri li ha già individuati: li intercetta, li ferma, li smaschera.
La raffica di controlli degli ultimi giorni conferma il fenomeno: gruppi bloccati durante sopralluoghi e accertamenti, molti dei quali composti da latinos irregolari sul territorio nazionale, spesso senza fissa dimora e quasi sempre con precedenti alle spalle.
Alcuni giorni fa a Cremona, in pieno centro, un’anziana seduta ai tavolini di un bar di via Mazzini viene derubata della borsa. Un colpo studiato con destrezza: una donna si avvicina, finge di osservare le vetrine, poi si siede accanto al gruppo. Appoggia un giubbotto sulla borsetta lasciata a terra e, con un gesto fulmineo, la porta via, nascosta sotto il capo di abbigliamento. Dentro ci sono soldi, documenti, carte di credito.
Poche ore dopo qualcuno tenta ripetutamente di prelevare contanti allo sportello bancomat in centro città. Tentativi falliti, ma la dinamica è chiara. Dopo che il furto si è consumato a Cremona, lungo la Paullese — nel comune di Dovera — una pattuglia della Radiomobile di Crema nota un’auto sospetta con quattro persone a bordo.
I militari fermano il mezzo e identificano tre uomini e una donna, tutti di origini sudamericane, tra i 29 e i 33 anni, senza documenti regolari e con numerosi precedenti. Uno di loro viene accompagnato al Cpr di Torino per l’espulsione.
Pochi giorni dopo, grazie all’analisi delle immagini catturate dai sistemi di sorveglianza — sia quello pubblico che quello degli sportelli bancomat — i carabinieri dell’Aliquota Operativa di Crema collegano i due episodi: la donna immortalata dalle telecamere mentre ruba la borsa e tenta i prelievi è proprio la 29enne fermata a Dovera. Per lei scatta la denuncia per furto aggravato e indebito utilizzo di carte di pagamento.
Non è un caso isolato. L’altro ieri la Radiomobile di Crema intercetta due diversi gruppi in movimento.
La prima volta al mattino, a Castel Gabbiano, quando un’auto con tre persone a bordo viene fermata lungo la provinciale 11: il conducente guida senza patente, uno degli occupanti è senza permesso di soggiorno. Tutti vengono portati in caserma, fotosegnalati e denunciati.
La seconda volta, poche ore dopo, sulla Paullese a Madignano: un’auto con quattro persone a bordo, tutte irregolari, viene pedinata e fermata. Anche in questo caso, niente documenti, niente patenti. Denunce e sanzioni.
La sensazione investigativa è che si trattasse di gruppi in ‘ricognizione’, pronti a individuare possibili bersagli, ma fermati prima di poter agire.
I report dei carabinieri parlano di almeno dieci bande intercettate negli ultimi mesi, quasi sempre composte da sudamericani che si muovono rapidamente tra il Milanese e il Cremasco, con un’organizzazione flessibile ma ormai con basi operative radicate nel Cremasco.
Il loro punto di forza è la mobilità: cambiano equipaggi, si spostano in auto, scelgono di colpire in modo rapido. Non solo raid basso profilo — con borse e portafogli nel mirino – ma anche razzie nelle abitazioni.
Il punto di debolezza, però, è proprio questo: i controlli serrati sul territorio. Pattuglie dislocate sulle direttrici principali, auto fermate e controllate, identificazioni a tappeto.
È così che l’Arma riesce a stroncare i tentativi criminali ancora prima che si concretizzino. Un monito per chi pensa di poter ‘esportare’ la microcriminalità da Milano al Cremasco: qui la maglia dei controlli è stretta e l’Arma è pronta a intercettare chiunque, prima ancora che colpisca.
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