L'ANALISI
26 Settembre 2025 - 05:15
CREMA - «Il Voltini non è uno stadio per persone con disabilità». Ad affermarlo è Francesco Marchini, che si muove su una carrozzina e che ama assistere alle partite casalinghe della Pergolettese. «Sotto la tribuna laterale – afferma il diretto interessato — sono state dipinte sull’asfalto tre postazioni per i disabili. Quando c’è bel tempo si assiste alla partita al sole, quando piove all’acqua. Aggiungiamoci che da quella posizione della partita si vede ben poco». Marchini ha già fatto presente più volte il problema al Comune, proprietario del vetusto stadio di via De Gasperi.
«Ancora prima delle ultime elezioni comunali ne avevo parlato al consigliere delegato allo Sport Walter Della Frera, che mi aveva promesso che se ne sarebbe interessato. Ad oggi è ancora tutto come prima. Il problema riguarda non solo chi ha una disabilità permanente, ma anche temporanea. Se uno per un certo periodo deve muoversi con le stampelle, non riesce a salire i gradini della tribuna. Servirebbe un montascale o meglio ancora un ascensore. Occorrerebbe tenere conto che la popolazione invecchia e che in futuro potrebbe esserci sempre più bisogno di ausili».
Marchini avanza anche una seconda soluzione: «In certi stadi, le persone con disabilità stanno a bordo campo sotto una pensilina; si potrebbe pensare anche a una sistemazione del genere».
Le due ipotesi sono entrambe di non facile applicazione. La prima per la configurazione delle due tribune, inospitali e male collocate, quella laterale addirittura da Guinnes dei primati (negativi), essendo l’unica in Italia dove i seggiolini ci sono una fila sì e l’altra no e mancano nelle prime tre in basso perché comunque non si vedrebbe niente. Anche la soluzione di sistemare in campo le persone con disabilità non è percorribile. Considerato l’esiguo spazio che c’è tra la recinzione e la linea laterale o di fondo, sarebbe un pericolo mettere qualcuno ai bordi.
La richiesta è stata girata al delegato allo Sport Della Frera: «Marchini mi ha già segnalato il problema. Superare le barriere architettoniche è certamente un’esigenza di civiltà e di pari opportunità per tutti i cittadini. Purtroppo, occorre fare i conti con la realtà, che per chi amministra si chiama bilancio comunale. Ne ho comunque già parlato con il sindaco Fabio Bergamaschi e vedremo se ci sono le possibilità di intervenire e in che modo».
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