L'ANALISI
CREMA BEAUTY DAYS
21 Settembre 2025 - 19:05
CREMA - Lo show dell’Estetista cinica, nome d’arte dell’influencer e imprenditrice Cristina Fogazzi, intervistata da Cristina Milanesi, Beauty director di Io donna, ha chiuso la seconda edizione dei Crema Beauty Days. Pienone ieri in piazza Duomo per il talk.
Nel 2015, Fogazzi ha fondato VeraLab, oggi una delle aziende cosmetiche più di successo in Italia, con oltre 150 dipendenti, un fatturato di 75 milioni di euro e una community digitale che supera il milione di follower. Il suo brand integra e-commerce e punti vendita e valorizza il Made in Italy. «Il segreto del mio successo è stato quello di aver fatto prima di tutti una enorme ricerca sul campo — ha esordito l’Estetista cinica — vado fiera di aver cominciato come estetista». Almeno un migliaio gli spettatori hanno seguito il suo intervento.
«La visione patriarcale della società ci racconta come se noi donne fossimo le une contro le altre, disgregate facciamo più comodo che unite — ha proseguito — ma siamo più brave, abbiamo più punti sulla patente e non esiste il ‘maschicidio’».
Al centro dell’attenzione il superamento della ‘body positivity’. «A me non è mai interessato essere la più bella nella stanza e trovo che questo concetto sia ormai superato. Ci sono giorni sì e altri in cui ovviamente ti piaci meno. Quello che è importante è la body neutrality, ovvero non occuparsi dei corpi degli altri».
«Tante mamme, zie, cugine, amiche che in buona fede ci danno consigli estetici, dovrebbero smetterla. L’unica cosa che si può dire? Se la vostra amica ha il prezzemolo tra i denti, allora avvisatela».
L’influencer non ha risparmiato critiche all’immagine femminile uniformata dei social. «E mi rivolgo soprattutto alle più giovani. Tante delle persone che seguite su TikTok, poi dal vivo non sono così. Preservatevi dal bombardamento di immagini sempre uguali».
Per Fogazzi deve prevalere il buon senso. «La detersione è importante, specialmente quando cominciano le trasformazioni ormonali, ma no alla skin care e al trucco semi permanente alle bambine di otto anni. Non è una questione di salute, i nostri prodotti sono sicuri, ma il punto è che l’hobby non può essere stare tre ore davanti a uno specchio: deve essere giocare, certo magari anche con lo smalto di Barbie, disegnare, fare sport, leggere».
In conclusione, il messaggio alle future imprenditrici: «Capire se c’è un mercato e usare i social per allargarlo. Non sempre si può realizzare il proprio sogno, il business è altra cosa».
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