L'ANALISI
19 Settembre 2025 - 19:11
CREMA - «Ero in piazza con gli amici, un sabato sera normalissimo», finché non è arrivato un giovanotto. Era ubriaco. «E dal nulla mi ha strappato la catenina in oro del battesimo. Il suo valore economico? 800-1.000 euro. Soprattutto, aveva un valore affettivo, perché avevo perso mio nonno da poco tempo, me l’avevano regalata i nonni».
Sono passati sei anni da quella notte del 4 agosto 2019. La catenina non è stata mai ritrovata. Chi gliel’ha strappata è stato Gheorghe, oggi 31enne, romeno residente a Crema, 'Nando'.
Furto con strappo. Oggi Nando è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione e a 620 euro di multa, la stessa pena chiesta dal pm onorario. L’avvocato Mimma Aiello lo ha difeso d’ufficio. Quella notte, il sedicenne era con gli amici nella piazzetta vicino a via IV Novembre. Lì c’era il pub MadHouse, stavano festeggiando un compleanno. Nando è arrivato con un amico, ha arraffato una bottiglia di spumante.
«Sono passati sei anni», ha premesso la vittima. Al commissariato di polizia precisò di non conoscere l’autore, ma diede una descrizione precisa: sui 25 anni, circa 1,75 di altezza, rasato, «corporatura robusta atletica», senza maglia e sporco di sangue sul collo. Ricordava che gli amici lo chiamavano Nando, ripeteva di essere un boxeur e romeno, in forte stato di alterazione per abuso di alcol.
Il sedicenne gli disse di calmarsi e di restituire la bottiglia, «perché stavamo festeggiando un compleanno». «Non rompere i …», la risposta. Nando svuotò a terra la bottiglia e, nel tentativo di gettarla, ruppe il vetro tagliandosi al braccio destro. Perdeva molto sangue. Il ragazzo cercò ancora di calmarlo quando, «improvvisamente mi ha strappato la catenina».
Oggi al processo, la vittima ha raccontato: «Mi ricordo di avergli detto: 'Per favore, ridammela'». Lui era aggressivo a parole, ma «le mani addosso non me le ha messe».
Fu chiamata la polizia. La pattuglia arrivò sul posto e, raccolta la descrizione e la via di fuga, trovò Nando con un amico. Era già noto alle forze dell’ordine, ferito al braccio e alla mano destra. Alla richiesta di svuotare le tasche disse: «Tanto la collanina non ce l’ho».
Al commissariato, il sedicenne dichiarò che avrebbe saputo riconoscere l’autore. Fu predisposto un fascicolo fotografico con immagini di ragazzi nati tra il 1987 e il 1997. «Posso indicare con assoluta certezza che la persona nella fotografia numero 4 è la stessa che mi ha derubato», verbalizzò. Oggi al processo ha visionato di nuovo le foto e ha riconfermato: «Foto numero 4».
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