L'ANALISI
12 Settembre 2025 - 05:25
Bettenzoli, Melody, Lazzari e Balzari a Genova
CREMA - In trasferta a Genova per fare gli auguri per il suo sesto compleanno alla piccola Melody, da quasi un anno in cura nel reparto di oncologia al Gaslini, struttura che ospita una cinquantina di bimbi provenienti da ogni parte del mondo: il nosocomio ligure è uno degli ospedali migliori d’Europa in questo ambito. Melody è cubana, con lei a Genova c’è la madre, mentre il papà è un medico del Paese caraibico, uno dei componenti della brigata Henry Reeve che cinque anni fa arrivò a Crema, in piena emergenza Covid, per dare una mano ai colleghi dell’ospedale Maggiore. Settimane terribili, con il nosocomio a rischio collasso per l’incessante afflusso di malati, decine di morti per la pandemia, l’allestimento dell’ospedale da campo da parte dell’esercito. Medici e infermieri cubani furono in prima linea con i colleghi italiani. Rimasero in città per quasi tre mesi, creando un legame speciale. Da lì è nata un’amicizia che dura tutt’ora, grazie all’Anaic, l’associazione che promuove appunto i rapporti tra Italia e Cuba.
E quando, un anno fa, il grido di dolore della famiglia di Melody è arrivato a Crema, i soci non ci hanno pensato due volte. Hanno organizzato una raccolta fondi per sostenere le spese della permanenza in Italia: mille euro.
L'altro ieri la delegazione cremasca ha portato anche peluches e altri regali alla bimba. C’erano Fausto Lazzari, segretario del circolo cremasco dell’Anaic, Beppe Bettenzoli, Paolo Balzari e Mario Bettoni. Ad accoglierli la segretaria dell’Anaic di Genova Bice Parodi, che segue personalmente la situazione della piccola Melody.
«Gli esami di Melody sono stazionari – racconta Lazzari – un segnale abbastanza positivo, in attesa che possano finalmente permettere il trapianto del midollo. Melody ha una leucemia linfoblastica».
I fondi sono stati raccolti nel corso di iniziative promosse dal circolo e da varie altre realtà politiche e sociali della città e non solo, oltre che frutto di donazioni private quel punto. Iniziative che non si fermeranno. E da Cuba un toccante messaggio del padre ha raggiunto i cremaschi: «Fratelli, vi sarò sempre grato per tutto il supporto che ci state dando. Gracias, gracias, gracias, un fuerte abrazo».
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