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‘Poesia a strappo’: «Così rivive il dialetto»

La rassegna al 30° appuntamento contra cinquantuno partecipanti, l’autrice Vailati: «Lingua da preservare»

Dario Dolci

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06 Settembre 2025 - 15:31

‘Poesia a strappo’: «Così rivive il dialetto»

CREMA - Cinquantuno poeti partecipanti alla rassegna Poesia a strappo, in svolgimento fino a questa sera in piazza Duomo. Soltanto due con componimenti in dialetto. Un segnale che la lingua popolare si sta perdendo. Un brutto segnale, per Graziella Vailati, una delle due poetesse cremasche che, come si dice, tengono duro.

La poetessa dialettale cremasca Graziella Vailati e Alberto Mori ‘anima’ del circolo poetico Correnti organizzatore della rassegna Poesia a strappo

«Quest’anno siamo in due a esporre i testi, ma nelle ultime edizioni ero da sola. La poesia è un modo di esprimersi, anche con se stessi. Ci sono cose che se le vedi scritte le riconosci anche dopo anni, perché le hai vissute. Quello di scrivere è un bisogno. Ognuno ha i suoi temi, il suo stile. E poi, c’è il dialetto. Impossibile pensare di insegnarlo nelle scuole, ma credo che ci sia bisogno di continuare a testimoniare la presenza della lingua dialettale, che esiste da secoli e ha permesso alla gente analfabeta di comunicare. Se continuiamo ad ascoltare la musica dell’Ottocento, credo che dobbiamo ascoltare anche il dialetto. Che si va perdendo. Lo si usa sempre di meno nella lingua parlata. Figuriamoci in quella scritta, che in aggiunta non è facile da conoscere. Il dialetto era parlato da chi non sapeva scrivere».

Poesia a strappo festeggia quest’anno la trentesima edizione. A distanza di anni mantiene il suo significato, come afferma Alberto Mori, membro del circolo poetico Correnti, organizzatore dell’iniziativa: «La mission è di rendere pubblica la poesia. In tanti scrivono e pubblicano, ma il testo non si vede mai. Grazie a questa rassegna, tutti possono vedere, anche quelli a cui la poesia non interessa. Esponendola in piazza, su dei pannelli, tutti la incontrano, quindi questa iniziativa ha una funzione sociale. Poesia a strappo fa incontrare le persone. Se la mettessimo del web, diventerebbe un museo dopo un minuto. Così, invece, rimane viva».

La proposta di Correnti è molteplice: «Ci sono altri linguaggi — aggiunge Mori —: reading, performance, il fatto che i poeti possono lasciare le loro pubblicazioni. La rassegna è la sintesi tra il lettore e il pubblico della poesia. Il pubblico lo vedi in occasione dei reading che organizziamo, mentre i pannelli attirano i visitatori occasionali per la lettura. In 30 anni abbiamo fatto delle pubblicazioni e organizzato molti incontri con poeti. Col poeta singolo attiri poca gente, se non è un fenomeno mediatico. Ecco perché continuiamo».

Oggi è l’ultima delle tre giornate di Poesia a strappo, che quest’anno si intitola ‘Tempo’. La manifestazione si svolge sotto i portici del municipio, in piazza del Duomo e nella sede della Pro loco, dove è attiva la mostra ‘Tableaux: i temi della poesia contemporanea’. Alle 10.15 è previsto un incontro di poesia, a cura di Franco Gallo, sul tema dell’evoluzione e dei protagonisti degli ultimi 50 anni della scena cremasca. Il lavoro è frutto di uno studio approfondito al quale ha collaborato anche Alberto Mori.

Successivamente si terrà un reading dei poeti Valeria Raimondi, Anna Lombardo, Daniela Dante, Valbona Jakova, Giovanni Uggeri, Giacomo Graziani, Barbara Rabita e Antoni Laneve. Nel pomeriggio, alle 17, la performance di Sebastiano Lentinello precederà un secondo reading con la presenza di Annalisa Mambretti, Patrizia Argentino, Alessandro Magherini, Alessandra Paganardi, Massimo Bondioli, Luigi Cannillo, Massimo Silvotti e Sabrina De Canio. Chiuderà la rassegna una performance di Cristiano Sormani. Sotto i portici è anche disponibile per la lettura un Totem di poesia, con una suite di poeti contemporanei, dedicata al tema del tempo.

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