Ladri di benzina, auto coi serbatoi bucati

C’è una videocamera comunale di videosorveglianza e i carabinieri di Bagnolo Cremasco, intervenuti ieri mattina su richiesta di uno dei proprietari dei veicoli danneggiati, visioneranno le immagini registrate per capire se ci siano indizi utili ad individuare gli autori.

L’altra notte sono state prese di mira due auto, una Fiat 500 e una Mitsubishi Space Star. Ieri mattina sull’asfalto c’erano evidenti tracce di carburante colato dal buco praticato nel serbatoio. Il danno è importante. Per ripararlo serviranno diverse centinaia di euro. In più le auto, rimaste a secco, andranno recuperate dal carro attrezzi. Il proprietario della 500 ha già sporto denuncia ai militari della stazione bagnolese, che attendono ora si presenti l’altro automobilista. Non è la prima volta che nel parcheggio di via Manzoni avvengono simili episodi.

Evidente la preoccupazione dei vaianesi, in primis i residenti che lasciano l’auto in sosta la notte. Del problema si sta interessando anche la politica locale. «Bisogna fare subito chiarezza su quanto sta accadendo – sottolinea il consigliere comunale di Europa Verde Andrea Ladina –: porterò la vicenda in aula tramite un’interrogazione al sindaco Graziano Baldassarre per capire la portata del fenomeno. Purtroppo non è la prima volta».

A tutti gli effetti sembrerebbe un furto di carburante, ma non si può nemmeno escludere l’atto vandalico. «Forse dietro a queste azioni ci sono problemi sociali o di tossicodipendenza – conclude il consigliere comunale di minoranza – attendiamo l’esito del lavoro di indagine da parte delle forze dell’ordine e cercheremo di saperne di più».

Importante tenere informati i vaianesi su questa vicenda che si spera si risolva al più presto, per fare in modo che residenti e non possano continuare ad utilizzare il parcheggio. Se di giorno la zona è abbastanza frequentata e dunque sono improbabili raid vandalici o furti, la notte non è la stessa cosa. Con il buio la situazione diventa più favorevole. Bastano un cappellino o il cappuccio di una felpa calati in testa per rendersi difficilmente riconoscibili anche in presenza della videosorveglianza.