L'ANALISI
26 Agosto 2025 - 05:25
CREMONA - Una cardioaspirina al giorno toglierebbe il grafene di torno. Ma per raggiungere l’effetto servono anche 3+3 compresse di Glucatione supremo del dottor Giorgini, lontano dai pasti e distribuite nell’arco della giornata, e poi un bel cucchiaino del Resolutivo Regium al mattino a digiuno. Sono 120 euro per la visita e altri 120 per le analisi, più 2 euro di marca da bollo. Tanto avrebbero pagato due persone che si sono rivolte ad un medico mantovano perché ‘pentite’ di essersi fatte iniettare quello che per i No Vax è il ‘siero magico’.
Convinti di avere in corpo il grafene, quindi, si sono sottoposti ad analisi e visita presso il camice bianco che pratica biodiagnostica, medicina ortomolecolare, agopuntura, mesoterapia, omeopatia. A indirizzare i ‘pentiti’ del vaccino agli studi che il medico mantovano specializzato nella rimozione del grafene avrebbe in diverse città sarebbe stato il Comitato Fortitudo, guidato dalla cremonese Grazia Piccinelli.
La donna e il medico mantovano sono quindi stati citati in un esposto presentato ai carabinieri e indirizzato alla Procura di Mantova che ipotizza diversi reati: truffa, falso ideologico in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, pubblicazione o diffusione di notizie false e tendenziose, procurato allarme, abuso della credulità popolare. Inviato anche agli Ordini dei medici di Mantova e di Cremona, l’esposto di 22 pagine (allegati compresi) è stato redatto da un professionista calabrese che si è imbattuto nelle promozioni di questa attività sui canali social.
Secondo quanto sostiene il querelante, la tariffa per togliere il grafene sarebbe di 120 euro a seduta. Terapia consigliata: la cardioaspirina, appunto, e i due prodotti che sono integratori alimentari. Peccato che «il grafene nei vaccini non c’è», spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Cremona, Andrea Morandi. E cita il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakidou che rispondendo ad un’interrogazione ha spiegato: «L’ossido di grafene non è utilizzato nella fabbricazione o formulazione di nessuno dei vaccini anti Covid o di altri medicinali e pertanto non è presente negli impianti di produzione né vi è alcun modo evidente che possa finire nei vaccini».
Aggiunge Morandi: «Come Ordine esprimiamo forte, non solo perplessità, ma anche un disagio perché nei confronti dei cittadini vengono veicolate delle informazioni non corrette. I vaccini sono sicuri: sia quelli nuovi contro il Covid che quelli tradizionali dedicati ai pazienti in età evolutiva. Il rischio di una cattiva informazione è davvero molto elevato con la possibile conseguenza che le fake news inducano i cittadini ad abbracciare teorie e comportamenti privi di fondamento scientifico. Siamo assolutamente fermi sulle posizioni che abbiamo sempre sostenuto: sono le evidenze scientifiche a stabilire i cardini, i principi della professione. Non è l’esperienza del singolo che pure può avere una qualche valenza, ma sono le ricerche. Che affidano poi alla comunità internazionale i risultati su cui basiamo il progresso medico scientifico a salvaguardia della salute, che è un bene collettivo e che ciascun medico si impegna a difendere».
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