L'ANALISI
25 Agosto 2025 - 05:05
Da sinistra Daniela Martinenghi, Fabio Bergamaschi, Cristina Piacentini
CREMA - Uno stallo per disabili ogni cinque persone in possesso di contrassegno in città. Una media insufficiente per le associazioni che difendono i diritti delle persone con disabilità, che infatti reclamano maggiore attenzione.
Il decreto che stabilisce i criteri per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli spazi pubblici prevede che almeno un posto auto ogni 50 sia riservato alle persone con disabilità. Il 2% del totale, quindi.
Le associazioni, tuttavia, chiedono che il numero venga proporzionato ai permessi accordati. In città, secondo l’ultima rilevazione effettuata a febbraio, i posti auto riservati ai disabili sono 197 contro 940 contrassegni rilasciati, solo a residenti nel Comune di Crema. Il che significa che coloro che vengono in città ma abitano nel circondario non sono conteggiati.
Vero è che chi ha una disabilità può parcheggiare gratuitamente anche negli stalli blu, ma questi sono più stretti e non sempre nelle immediate vicinanze di dove s’intenda recarsi.
«Di recente — spiega Cristina Piacentini, portavoce del comitato Crema Zero Barriere — ho rinnovato il mio contrassegno e la polizia locale mi ha riferito che le richieste sono in continuo aumento. La certificazione di invalidità è rilasciata da una commissione medica e non si può contestare. Gli stalli, però, sono sempre gli stessi. Credo invece che andrebbero proporzionati nel numero».
Piacentini chiede anche maggiori controlli: «Vedo giovani parcheggiare negli stalli riservati ai disabili, senza alcuna limitazione o menomazione. Sfruttano il contrassegno intestato a qualche familiare, che però in macchina non c’è. Bisognerebbe fare dei controlli per vedere se a bordo dell’auto c’è veramente l’intestatario del contrassegno e fare in modo che dopo il decesso venga immediatamente restituito. Le sanzioni sono molto severe nei confronti di chi infrange la norma e oltre alla multa è prevista la decurtazione di due punti dalla patente».
La portavoce del comitato fa appello anche all’educazione degli automobilisti: «Ci vorrebbe più rispetto e invece spesso trovi auto parcheggiate abusivamente negli stalli gialli e poi vedi arrivare il proprietario che ti guarda e ti dice che l’aveva lasciata soltanto un minuto. È una presa in giro».
Sull’argomento interviene anche Daniela Martinenghi, presidente di Anffas Crema: «Usare il tesserino disabili senza averne diritto toglie spazio vitale a chi ne ha davvero bisogno. È un abuso che limita l’accesso e la mobilità di chi vive quotidianamente con una disabilità, causando stress e difficoltà nei suoi spostamenti. Pensiamoci: è una questione di rispetto».
Martinenghi è convinta che serva una campagna di sensibilizzazione: «Poter parcheggiare nei luoghi in cui un disabile si reca è una questione di qualità della vita. Bisognerebbe sollecitare un utilizzo corretto del contrassegno e fare appello al senso civico. Certamente, poi, serve anche un numero di stalli adeguato alle reali esigenze».
Alle richieste risponde il sindaco Fabio Bergamaschi: «Il numero degli stalli, in città, è nei parametri previsti, ma verso i disabili c’è sempre stata attenzione. Già in passato, a fronte di richieste mirate, si sono aggiunti dei parcheggi riservati nei pressi del Folcioni e della biglietteria del teatro o delle sedi dell’Anffas. Se ci sono particolari esigenze, siamo pronti a prenderle in carico».
In base all’ultimo conteggio effettuato in occasione della risposta a un’interrogazione, presentata dal consigliere comunale Ilaria Chiodo, il numero di contrassegni per disabili attualmente validi, rilasciati dal Comune, è di 940. Gli stalli riservati sul territorio comunale sono invece soltanto 197.
Il comando della polizia locale effettua controlli periodici con cadenza trimestrale circa la permanenza in vita dei titolari attraverso l’incrocio del codice fiscale della persona e le banche dati in possesso dell’ente pubblico. Le verifiche quotidiane sull’utilizzo degli stalli dedicati sono costanti.
Ai trasgressori vengono elevate sanzioni. I verbali 2021 hanno portato a multe per 7.094 euro, quelli del 2022 per 14.198 euro, nel 2023 per 16.723 euro, mentre lo scorso anno la cifra si è assestata a 15.388 euro.
Il nuovo codice della strada, in vigore dal 14 dicembre 2024, ha quasi raddoppiato l’importo delle multe. Oggi i trasgressori rischiano un verbale da 165 a 660 euro per i ciclomotori e le moto e da 330 a 990 euro per tutti gli altri veicoli.
Il Comune afferma che, nella maggior parte dei casi, successivamente al decesso del titolare avente diritto, il contrassegno viene riconsegnato al comando dagli eredi o dalle persone che hanno assistito la persona.
Il rilascio, da parte degli uffici designati, è di fatto automatico al possesso dei requisiti che vengono accertati dalla commissione medica per l’accertamento dell’invalidità civile, delle condizioni visive e della sordità, ovvero dal servizio di medicina legale.
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