L'ANALISI
16 Agosto 2025 - 08:08
(foto d'archivio)
SPINO D'ADDA - Non ce l’ha fatta K.H.M., 16 anni, originario dell’Egitto, trovato privo di sensi nelle acque dell’Adda tra Merlino e Comazzo. Era stato soccorso giovedì in condizioni disperate e trasportato in elicottero al San Raffaele di Milano, dove è morto ieri mattina.
Il 16enne era arrivato in Italia da solo, un minore non accompagnato, e da alcuni mesi viveva in una comunità di accoglienza a Spino d’Adda. Qui si era inserito, frequentava il paese, aveva stretto amicizia con altri ragazzi egiziani e con i coetanei del posto. L’altro pomeriggio, complice il caldo, aveva raggiunto il fiume con alcuni amici. Poco dopo le 18 si è tuffato in un punto vietato alla balneazione per le correnti e i fondali insidiosi. Non è più riemerso.
L’allarme è partito dagli stessi compagni. I vigili del fuoco, con l’elicottero Drago da Malpensa, hanno individuato il ragazzo sul fondo in località Bocchi di Comazzo. Recuperato dai sommozzatori, è stato rianimato a lungo e poi elitrasportato a Milano, ma le sue condizioni erano già gravissime. La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta.
Il sindaco di Spino d’Adda, Enzo Galbiati, ha dichiarato: «Sono profondamente addolorato per la tragica morte del giovane. Ho conosciuto il ragazzo alla tenuta assieme agli altri profughi minori non accompagnati. K.H.M. spesso assieme ai suoi compagni e accompagnatori frequentava il paese e si era ben integrato. Ha fatto amicizia con altri ragazzi connazionali che da anni sono a Spino. Triste il destino di questo ragazzo che ha rischiato la vita per arrivare nel nostro Paese alla ricerca di un futuro migliore ma che ingiustamente questo destino gli ha riservato una tragica fine».
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