L'ANALISI
12 Agosto 2025 - 17:55
«Come va?». «Ho dolori, mi curo, fatico ma non mollo... A proposito: per domani avrei da proporre...». Finiva inevitabilmente così la telefonata con Davide Bazzani, anche nei giorni della massima crisi del male che l’ha ucciso. Affrontavi il colloquio, ultimamente anche qualche visita a casa sua, con il timore di essere fuori posto, ma era lui a sgombrare il campo e fare di ogni occasione un momento creativo.
«Combatto e vado avanti» il mantra con il quale ti costringeva ad andare oltre, alle pagine del giornale che avrebbe scritto. Lo ha fatto sino alla fine, anche dal letto di ospedale. L’ultima firma è di lunedì scorso, poche ore prima di crollare. Al pari del fratello Marco, pure purtroppo prematuramente scomparso sei anni fa, per lui il giornale ‘La Provincia di Cremona e Crema’ era una ragione di vita, una passione da onorare ogni giorno.
Scrivere anche nei momenti più difficili delle cure un motivo di resistenza, l’urlo di chi vuole vivere a pieno. Per quasi quarant’anni, prima al fianco di Marco e poi da solo, dire Bazzani ha significato riferirsi al giornale della zona di Casalmaggiore. Sensibile, onesto, leale, corretto, Davide era naturale punto di riferimento per tutti oltre che un esempio per i più giovani cronisti. Riavvolgendo la memoria, non si ricordano contestazioni del suo lavoro.
Appassionato di tecnologia, è stato in prima linea nell’aggredire il nuovo che avanza. Tra i primissimi a capire la potenzialità dei droni nel nostro lavoro, si è sempre tenuto lontano dal coro delle prefiche terrorizzate dall’intelligenza artificiale. Nella vita e nel lavoro ci ha insegnato a guardare avanti. Grazie Davide.
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