L'ANALISI
09 Agosto 2025 - 18:34
La stazione di Crema, teatro dello scontro fra giovani, e il consigliere Giuseppe Torrisi
CREMA - A fornire l’occasione, per tornare sul tema, è stato lo scontro tra giovani, che tre sere fa ha avuto per teatro la stazione ferroviaria. Terminando con un fuggi fuggi generale, all’arrivo dei carabinieri e un ventenne medicato per escoriazioni a una mano. Ma vero è che il gruppo comunale di Fratelli d’Italia batta da tempo sul tasto della videosorveglianza da «implementare». Affidandosi, in particolare, all’esperienza di Giuseppe Torrisi, ora nei panni del consigliere comunale, ma fino a tre anni fa investigatore di punta del commissariato.
«A seguito dell’ultimo episodio — esordisce il poliziotto in congedo prestato alla politica — ci sentiamo in dovere di sollevare nuovamente il problema della videosorveglianza cittadina. Partendo dal presupposto che si tratti di uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza, anche nelle stazioni ferroviarie e che la semplice presenza di telecamere rappresenti di per sé un elemento chiave, per la tranquillità dei viaggiatori».
E la premessa è servita. L’obiettivo? «Prevenire episodi di violenza, ma anche borseggi, danneggiamenti e furti». Torrisi non si limita, comunque, a prendere atto di quanto accaduto in piazzale Martiri della libertà. «Abbiamo effettuato un sopralluogo, poiché è assodato che la stazione ferroviaria rientri tra i principali obiettivi sensibili di una comunità». «A fronte di una struttura recentemente rimodernata — la stilettata alla maggioranza di centrosinistra alla guida della città — come gruppo abbiamo riscontrato evidenti carenze».
Nel dettaglio, «zone d’ombra nel monitoraggio dell’area, dovute all’esiguità della presenza di telecamere, tra l’altro ormai vetuste». Una situazione che, secondo Torrisi, «mette potenzialmente in pericolo gli utenti». «Non basta rimbalzare la responsabilità all’ente gestore, Rete ferroviaria italiana», l’ulteriore affondo. Cui segue l’analisi: «Il lungo sottopasso che collega il binario 1 al 3 è privo di videosorveglianza, eccezion fatta per le due piccole telecamere puntate sugli ascensori; così come l’intero binario 3, con la banchina ristrutturata. E lo stesso dicasi per parte dal vialetto pedonale, che devia sul viale di Santa Maria, confluendo poi sulla pista ciclabile in direzione del santuario: un’area cruciale di collegamento tra il centro e la periferia».
Una situazione che, ritiene l’esponente di FdI, «è imputabile al mancato interessamento dell’amministrazione». «A differenza del Comune di Crema, che non ha aderito, plaudiamo come Fratelli d’Italia agli otto progetti di videosorveglianza urbana, presentati dalle amministrazioni di Acquanegra Cremonese, Casalmaggiore, Casalmorano, Credera Rubbiano, Madignano, Pozzaglio e Uniti, Volongo e dall’Unione dei Fontanili. Si sono visti approvare, nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto in prefettura, i relativi studi. Così da avere accesso ai finanziamenti stanziati dal ministero dell’Interno, per potenziare i sistemi di videosorveglianza». «Con ciò — la chiosa — auspichiamo che anche il Comune di Crema sia più sensibile sul tema e possa sollecitare immediatamente Rfi, così da colmare la carenza».
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